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Migrare per non morire. Come e perché milioni di persone abbandonano la propria casa

Giovedì, 10 Novembre, 2016 - da 09:30 a 17:00

 

Giovedì 10 novembre, presso la sala conferenze della Fondazione Cassa di risparmio di Trento e Rovereto, via Garibaldi 33, Trento

Dalle 9.30 - 12.30 / 14.00 - 17.00 il Gioco degli Specchi propone un incontro di approfondimento sul tema Il rifiuto della Terra.

Le migrazioni planetarie ci coinvolgono e ci impegnano ogni giorno anche localmente. Persone in fuga dal loro paese verso la vita, ora colorano le nostre strade. A molti fanno paura, qualcuno si incuriosisce, altri si arrabbiano. Il loro numero pone un problema, da affrontare, alle radici. Il convegno cerca spiegazioni a questa presenza, offre al pubblico il punto di vista e l'esperienza di sei relatori - giornalisti, scrittori, ricercatori - , coinvolti professionalmente e personalmente nella descrizione e nell'analisi delle cause delle migrazioni forzate che si verificano in tutto il mondo. Molti fuggono da una guerra devastante, ma le guerre da cosa sono causate? e il termine migrante economico a quale realtà corrisponde esattamente? forse ad una devastazione ambientale che non consente la vita e di cui è responsabile un'economia globalizzata col mito della crescita senza limiti. Come le vedevamo in cammino da un paese all'altro dell'Africa, ora vediamo folle di migranti che cercano di arrivare in Europa, di attraversare il Mediterraneo e in troppi vi muoiono, che cercano nuove vie e sono respinti dai fili spinati sulla rotta dei Balcani, dimenticati in Grecia, in Turchia e nell'Africa settentrionale. Preda di politiche interne e di logiche elettorali o vittime di grandi giochi diplomatici, sono persone che cercano di arrivare in paesi che innalzano la bandiera dei diritti umani. Tre relatori si alterneranno al mattino, con spazio per commenti e domande dal pubblico, dalle 9.30 alle 12.30: Raffaele Crocco, Marzia Bona, Salvatore Altiero. Gli altri tre relatori, Emanuele Giordana, Nicholas Tomeo, Luciano Scalettari, interverranno nel pomeriggio, dalle 14.00 alle 17.00 con le stesse modalità. Ad introdurre gli ospiti e moderare gli interventi del pubblico sarà Laura Strada, giornalista della terza rete RAI. 

Gli incontri sono a ingresso libero e gratuito.

Il Gioco degli Specchi è ente accreditato presso il Servizio sviluppo e innovazione del sistema formativo scolastico provinciale. Gli insegnanti coinvolti negli incontri possono richiedere il riconoscimento di crediti formativi.

Il convegno è voluto dall'associazione 46° parallelo e organizzato dal Gioco degli Specchi nell'ambito del progetto biennale Il rifiuto della Terra. Devastazioni ambientali e migrazioni, condotto in collaborazione con Amnesty International Trento, ATAS Onlus, In Medias Res, Ingegneria Senza Frontiere, Yaku e Associazione 46° parallelo.

Giovedì 10 novembre, ore 9.30 -12.30

Raffaele Crocco. Ogni giorno siamo coinvolti dal problema dell'arrivo di richiedenti asilo, vediamo il nostro paese in zone di guerra, con i nostri soldati, con i nostri euro, con le armi che produciamo. È essenziale saperne di più e innanzitutto definire i motivi all'origine delle migrazioni forzate. Le persone fuggono dai loro paesi soprattutto a causa del livello di diseguaglianza, tra paesi e al loro interno, che va aumentando. La cupidigia di alcuni, individui, gruppi economici o nazioni, porta a continui conflitti. Si lotta per impadronirsi di una risorsa essenziale come l'acqua, per acquisire territori sempre più ampi da coltivare per un'agricoltura globalizzata, per occupare zone ricche di risorse importanti per l'economia moderna. Non sono le guerre la causa della fuga, la guerra è un effetto, si fugge per tutte le ragioni che portano alla guerra.

Marzia Bona. Benché sia sparita dai radar della maggior parte dei media dopo la firma dell’accordo Ue-Turchia, la rotta balcanica è ancora percorsa da un numero ingente di persone che si troverà a breve ad affrontare l’inverno in condizioni di sovraffollamento, mancato accesso ai servizi di base e soprattutto incertezza rispetto al futuro. Un quadro della situazione attuale, che si concentra in particolare sulle condizioni affrontate da migranti e richiedenti asilo nei paesi dell'area che va dalla Grecia all'Ungheria, le risposte da parte dell’opinione pubblica e della società civile e il ruolo dell'Unione Europea.

Salvatore Altiero. L'intervento intende smantellare il concetto dell'"emergenza migrazioni" mostrando i dati di un fenomeno, quello delle migrazioni verso l'Europa e l'Italia, pienamente gestibile e all'interno del quale il ricorso alla retorica dell'emergenza favorisce lo sperpero di risorse più che la reale gestione. È necessario ricondurre le migrazioni internazionali dovute a guerre e persecuzioni alla loro reale dimensione di fenomeno che racconta solo parzialmente gli spostamenti di popolazioni e individui dai propri luoghi d'origine e, quindi, alle migrazioni ambientali, non solo quelle dovute a disastri "naturali" più o meno riconducibili all'influsso dell'uomo sul clima, ma anche quelle "extra" dovute a progetti di sviluppo, accaparramento di acqua, accaparramento di terre, grandi dighe.

Ore 14.00-17.00

Emanuele Giordana. Conflitti, emergenza ambiente e giochi diplomatici: il caso della frontiera afgano pachistana. Il Pakistan occidentale è una zona sottoposta a una forte emergenza ambientale costante dovuta alla presenza di grandi fiumi e montagne innevate da nevi perenni che producono ogni anno migliaia di sfollati interni. Ma a questa emergenza "naturale" si somma un conflitto a cavallo della frontiera con l'Afghanistan che produce forti movimenti di popolazione. E se non bastasse, proprio negli ultimi mesi la litigiosità tra Afghanistan e Pakistan ha fatto decidere al governo di Islamabad l'espulsione di almeno un milione di afgani rifugiati in Pakistan. Che si aggiungono al milione di sfollati interni afgani che scappano dalla guerra o dai terremoti che devastano il Nord del Paese. Quando la mano dell'uomo aggiunge la sua catastrofe a quelle naturali.

Nicholas Tomeo. Il diritto di asilo così come concepito e normato oggi denuncia la sua limitatezza rispetto ai migranti ambientali. La Convenzione di Ginevra del 1951 relativa allo status dei rifugiati (Convenzione), rappresenta il fondamento giuridico nel diritto internazionale e nel diritto dell'Unione Europea per la protezione dei migranti. Le sue interpretazioni e applicazioni sono variate nel tempo. Ad oggi restano però delle limitazioni giuridiche che pongono al di fuori della tutela minima milioni di soggetti ai quali non viene riconosciuta protezione internazionale: sono i cosiddetti migranti ambientali. Sebbene risultino ormai conclamate le immani proporzioni delle migrazioni forzate dovute ai cambiamenti ambientali – quasi tutti di origine antropica diretta o indiretta – che causano milioni di rifugiati ogni anno su tutto il Pianeta, continua a persistere una colpevole passività da parte delle istituzioni statali e sovrastatali, sia internazionali che europee. Le istituzioni sembrano focalizzare l'attenzione più sulla sicurezza interna, attraverso l'istituzione di frontiere, centri di detenzione amministrativa, espulsioni e militarizzazione dei territori, che a una cosciente tutela della persona in quanto tale.

Luciano Scalettari 

Conduce Laura Strada

CONVEGNO RICONOSCIUTO AI FINI DELL'AGGIORNAMENTO