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Una vita cinese. 1. Il tempo del padre 2. Il tempo del Partito 3. Il tempo del denaro

Un lungo racconto autobiografico di una vita 'qualunque' nella Cina degli ultimi decenni.

Autore: 
Li Kunwu, Philippe Otié
Editore: 
add editore
Luogo di edizione: 
Torino
Anno: 
2017
Traduzione a cura di: 
Giovanni Zucca
Un lungo racconto autobiografico di una vita 'qualunque' nella Cina degli ultimi decenni.
Per la sua data di nascita, il 1955, Li Kunwu ha attraversato tutte le grandi trasformazioni degli ultimi trent'anni in Cina, dalla vittoria di Mao Zedung nel 1949 ai nostri giorni.
Nato nella provincia dello Yunnan, è diventato disegnatore, prima per la propaganda di partito poi ha pubblicato su giornali e riviste cinesi, infine è diventato noto a livello internazionale.
Quello che si vede nei disegni di Kunwu, che si legge nella sceneggiatura di Otiè, è la vita quotidiana di un cinese, laboriosamente elaborata insieme, per restare fedeli alla realtà, lontani dalle influenze della storiografia dominante e delle letture occidentali.
 
"Il tempo del padre" 
È quello dell'infanzia, il tempo della povertà estrema nelle campagne e dei grandi ideali; il tempo del "grande balzo in avanti" e della costruzione della "comune popolare" che fa terra bruciata delle antiche tradizioni ed abitudini, degli oggeti più preziosi della cultura antica.
Il padre è un importante quadro politico che ha combattuto con Mao, ma viene perseguitato per le sue origini di figlio di proprietari terrieri e imprigionato durante la rivoluzione culturale del 1966. I giovani sono educati ai nuovi intransigenti principi e ne diventano i controllori inflessibili, crescono senza freni e senza imparare niente di utile. I "traditori" della causa sono trascinati in pubblico a confessare i loro crimini.
La moglie e i due figli restano senza risorse e continuano a cercarlo tra gli scomparsi, alla fine vengono a sapere che si trova in un campo di rieducazione per funzionari e solo dopo quattro anni il figlio riesce a rivedere un uomo invecchiato, l'ombra di quello che era.
Il protagonista, ormai grande, è entrato nell'esercito e il volume si chiude con lo sbigottimento dei cinesi per la perdita del Grande timoniere, morto nel 1976.
 
" Il tempo del Partito"
Il secondo volume, pubblicato come il precedente nel 2009 e tradotto in italiano nel 2016, si apre con i funerali di Mao e ancora con la sensazione di solitudine e di smarrimento per la perdita del capo supremo della nazione.
Il padre è nel campo di rieducazione, la madre lavora in fabbrica, la sorella diffonde in campagna la rivoluzione e Xiao Li è nell'esercito, sempre più noto e popolare per i suoi disegni e con il desiderio di poter entrare nel partito nonostante le macchie della sua famiglia.
Arriva il tempo in cui il padre viene riabilitato e riottiene il posto prestigioso che occupava prima della detenzione. La famiglia può riunirsi e vi si aggiunge un figlio di primo letto del padre, che ha vissuto le stesse loro traversie, ma nella lontana campagna.
Spinto dagli ideali comunisti che lo hanno nutrito, con la volontà di dare il suo contributo allo sviluppo della nazione, Xiao Li fa domanda per andare in una "unità di produzione", un allevamento di animali in un luogo fuori del mondo, completamente isolato e senza alcun confort. Sarà uno dei suoi disegni a farlo notare e richiamare in città dove lo richiede il Dipartimento della Propaganda. Riuscirà finalmente anche a entrare nel Partito e a sentirsi degno dei suoi genitori.
Viene assunto come vignettista dal giornale dello Yunnan e ora documenta quanto succede, anche il primo eccezionale arrivo di turisti stranieri.
Il padre, che in gioventù aveva abbandonato i suoi genitori per seguire gli ideali comunisti, riesce a tornare nel suo villaggio a onorare almeno le loro tombe come ogni buon cinese nei secoli aveva sempre fatto.
 
"Il tempo del denaro"
Dagli anni '80 fino ai nostri giorni la Cina vede modificarsi ancora, radicalmente, il suo mondo.
Si apre una nuova stagione di riforme e la politica si basa ora sul pragmatismo. Nuove possibilità si aprono per chi vuole "gettarsi in mare" e i dipendenti pubblici si lanciano in attività private. C'è chi riesce ad avere successo e passa dalla povera vita di campagna a firmare contratti con grandi multinazionali, chi dalla raccolta di ferrovecchio ad aprire ristoranti di successo, chi continua a millantare idee brillanti e resta al palo.
Chi subisce le trasformazioni senza riuscire ad adeguarsi e ad avere le sicurezze vitali prima garantite, chi lavora come un moderno schiavo in città sempre più sovraffollate dove i contadini aspirano a trasferirsi, ma non possono sempre farlo regolarmente per via dei flussi migratori interni controllati dalle autorità. Nuovi ricchi tristemente arroganti buttano il cibo, antiche città sono squartate per far posto a insediamenti più comodi e moderni.
In questo terzo volume vediamo Li Kunwu nella sua vita familiare e professionale, gli incontri con i disegnatori occidentali, l'amicizia con Philipe Otié e le loro discussioni per riferire al meglio vita e opinioni dell'autore.
Sì, bisogna andare verso lo sviluppo, ma non è che non si avverta una vena di malinconia in questa semplice vita cinese.