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Lamsuni, Mohammed

Nato a Casablanca, in Marocco, nel 1950, ha lasciato ventenne la sua nazione, emigrando in Francia dove lavora come operaio e studia lettere e psicologia a Tours. Laureato, rientra come insegnante in patria, ma è costretto all'esilio a causa delle idee espresse nei suoi scritti. Arrivato in Italia nel 1990, rimane molto legato al popolo marocchino e alla “Nazione Araba”- infatti si dichiara “intellettuale Panarabista” – per cui si impegna politicamente prendendo parte a manifestazioni per la Palestina e per la Pace in Medioriente. Si impegna costantemente per dare voce agli “ultimi” senza risparmiare loro anche delle critiche, come a qualunque tipo di autorità. Per usare le sue parole: “I miei testi rispecchiano il mio stato d'animo: rabbia, angoscia ma anche amore e, soprattutto il desiderio di giustizia.” Lamsuni diventa molto presto un riferimento a Torino, a Porta Palazzo. E' stato presidente dell'associazione italo-araba "La Fenice" e ha diretto la collana "Arabica" di Ponsinmor Editrice di Torino. Insieme al poeta torinese Dario Brucato ha anche fondato una casa editrice, l'Avicenna Editrice. Oggi vive a Moncalieri, nella periferia torinese, ma frequenta quotidianamente Porta Palzzo, il suo primo amore. Ha pubblicato vari testi di prosa e poesia in lingua italiana.

bibliografia: 

Il clandestino, Torino, l'Harmattan Italia, 2002.
Lontano da Casablanca, Roma Datanews edizioni, 2003.
Inno a Falluja, Torino, Ponsimor, 2004.
Le città del mondo non dormono più, con testo arabo a fronte, Torino, Ponsimor, 2005.

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