Tu sei qui

Mediterraneo

Autore: 
Editore: 
Orecchioacerbo
Luogo di edizione: 
Roma
Anno: 
2017


Recensione: 

Si tratta di un silent book dove troviamo solo delle parole in epigrafe: "Dopo aver finito di annegare, il suo corpo scivolava lentamente verso il fondo, lì dove i pesci lo aspettavano" Le immagini che seguono mostrano un corpo che scivola verso il fondo del mare e dei pesci che lo mangiano. Poi dei pescatori catturano i pesci e li vendono; continua con l'immagine di uomini (di cui uno in giacca e cravatta) che vendono armi e il contesto cambia: siamo in un non precisato paese dove persone combattono, villaggi vanno a fuoco, persone fuggono, attraversano il mare e annegano, immagine finale del testo. Il libro è una sorta di circolo che si apre con un corpo divorato dai pesci e si conclude con una barca che affonda. Il paratesto in tal caso è carico di significato in quanto, a parte l’epigrafe che descrive la prima scena, leggiamo una dedica in conclusione del libro che dice : "Per Nunziatina, che se avesse continuato a mangiare pesce, questa storia forse non esisterebbe" L’autore, come Alessandro Leogrande scrive nella postfazioene, porta in superficie un enorme taboo: il silenzio attorno a migliaia di morti in mare, divorati dai pesci che poi arrivano sulle nostre tavole. Questa storia recupera infatti in modo spietato dal mare i tanti fili che legano quel cumulo di corpi a noi, a tutti noi, alle nostre vite e alle nostre coscienze”. Il nesso tra vivi e morti è reso brutalmente evidente, come anche le ragioni che spingono queste persone a partire. Si tratta di esempi che esibiscono una contro narrazione che mira a crescere consapevolezza, a spiegare che dietro le migrazioni ci sono persone in carne e ossa.

Autore della recensione: 
Silvia Camilotti