Di famiglia operaia, figlio di un italiano e di una bretone, Baru, nome d'arte di Hervé Barulea, si interessa da sempre al fumetto, ma come lettore. Comincia tardi a produrlo diventando però un nome di punta nel panorama internazionale per la sua capacità di raccontare storie complesse, personali e sociali, con tratti essenziali e lunghe ellissi.
Qui parla di un ragazzino africano che raggiunge come clandestino la Francia, con il sogno di diventare un calciatore famoso. Viene invece coinvolto in un losco affare da alcuni ex rapinatori, grandi amici fra loro, che vogliono fare l'ultimo colpo per sistemarsi la vecchiaia: sono persone disegnate con fisionomie ben precise e accattivanti, al contrario dei loro anonimi antagonisti, privi di umanità.
Baru racconta una storia movimentata e disegna uno spaccato di società ai margini, con risvolti grotteschi, in una sceneggiatura vivace e coinvolgente.