Gian Piero Piretto,
La vita privata degli oggetti sovietici.25 storie da un altro mondo, Sironi editore, Milano, 2012
L'autore, laureato a Torino in lingua e letteratura russa, è docente di Cultura russa e Metodologia della cultura visuale alla statale di Milano dal 1994.
In questo testo, con l'autorità che gli viene dall'aver "frequentato, vissuto, subito e amato" per decenni la Russia, e insieme "con la distanza emotiva, intellettuale ed estetica" di uno straniero, raccoglie 25 'cose' e le loro microstorie, il personale rapporto, da "tovarišči- compagni" che quegli oggetti hanno avuto nel mondo sovietico.
Ecco alcuni 'capitoli':
E ancora: il colore rosso, il distributore automatico di acqua gassata, il samovar, la polpetta, il bicchiere a faccette, la scala mobile della metropolitana, il cadavere di Lenin, lo Sputnik, il dolce di Pasqua, l'automobile "Pobeda- Vittoria", la vodka, le galosce e le ciabatte, la monetina per il telefono pubblico, la lampadina di Lenin e la lampada di Stalin, il pesce essiccato, il portabicchiere, i distintivi, lo scarafaggio, i barattoli. Non ultimo il lungo capitolo dedicato a "un numero imprecisato di non-oggetti e delle loro rappresentazioni, assenza traumatica e feticistica seduzione".