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La libraia di Marrakech

Editore: 
Mesogea
Luogo di edizione: 
Messina
Anno: 
2012

Recensione: 

È il racconto dell'esperienza di una libraia marocchina, della sua esistenza legata al libro, delle iniziative che ha attuato per difenderne il valore, trasmettere conoscenze e promuovere lo sviluppo di una mentalità critica che passa "attraverso i tempi lenti e il respiro che dà la lettura".
Jamila Hassoune si racconta in prima persona, con sincera semplicità: la sua giovinezza chiusa tra le mura di casa secondo le abitudini locali e la libertà che trovava nei libri, la convinzione che fosse necessario 'mostrare i libri' come posizione culturale e politica contro le misure repressive e dittatoriali che li fanno nascondere, la forza che le viene nei rapporti sociali dalla lettura e dal sapere. Sembra quindi una logica conseguenza che Jamila fondi una libreria e poi reinventi questo mestiere muovendosi lei verso i potenziali lettori, soprattutto verso le aree più deprivate del paese, nelle zone interne dove è difficile anche mantenere in vita una scuola, verso l'Alto Atlante o il sud del Marocco. Nasce così l'attività esaltante delle Carovane civiche e delle Carovane del libro per arrivare fino a coloro che restano esclusi dal libro e dalla cultura, in modo semplice, con la sua macchina carica di libri, ma importante perchè coinvolge scuole, associazioni, abitanti del luogo che raggiunge e delle città, gente di cultura e semplici cittadini. Uno spazio culturale mobile, uno spazio plurale. L'iniziativa la rende famosa e le procura il sostegno di molti in Marocco e all'estero, a partire da Fatima Mernissi.
La seconda parte di questo testo è una lunga conversazione con Santina Mobiglia sul Marocco dei nostri giorni, sul suo impegno nel quadro di una società in rapido cambiamento in cui prevalgono i giovani, sulla condizione femminile. Muovendosi ormai anche all'estero per partecipare ad appuntamenti internazionali e far conoscere le iniziative civiche e culturali del Marocco, trova molto importante anche far conoscere alle comunità di immigrati dal suo paese, "spesso ferme all'immagine del paese che hanno lasciato", la nuova realtà del Marocco ed in generale dare agli europei elementi per superare "la visione superficiale e stereotipa del mondo arabo e mussulmano".
Molti immagini documentano nel testo una storia ed un impegno degno di essere raccontati.

A cura di Santina Mobiglia che ha raccolto i ricordi e le riflessioni di Jamila Hassoune e l'ha intervistata.
Premessa di Caterina Pastura della redazione di Mesogea che spiega la genesi del testo.
Prefazione dello scrittore marocchino Mohamed Nedali.
Professore di francese nel suo villaggio natale nell'Alto Atlante racconta nei suoi romanzi la vita dei giovani nel Marocco rurale. Nel 2012 ha pubblicato "Triste jeunesse" (Casablanca, Le Fennec), ancora non tradotto in italiano.

Autore della recensione: 
Maria Rosa Mura
Pagine di...: 

L'aspirazione dei giovani marocchini a partire, a emigrare verso un Occidente mitizzato, nonostante i rischi: pag 67 sg. La presenza attiva delle donne nella società marocchina e la promulgazione del nuovo codice di famiglia nel 2004, la Moudawana, la strada ancora da percorrere per la salvaguardia dei diritti delle donne: pag. 92-105.
A tal proposito si veda in questo sito "Libro di famiglia", di Alberto Bougleux, Spagna, 2007.