Uscito nelle sale nel 2006 Azur e Asmar prosegue quella che è una delle tematiche care al regista francese: l'incontro tra culture. L'inizio si apre con una nutrice araba che allatta sia il suo bambino sia il figlio del nobile per il quale lavora, avendo per entrambi lo stesso amorevole atteggiamento. La giovane nutrice non offre ai due bambini solo il latte del suo seno ma si preoccupa anche di farli partecipi di tutto il suo sapere: dalla lingua alle fiabe popolari. La figura della nutrice ha ruolo centrale nella storia. È lei che possiede la conoscenza delle due culture e grazie ad essa dapprima si arricchisce e poi aiuta Azur nel viaggio alla ricerca della fata dei jinn. Lei e poche altre figure, la principessina e il saggio ebreo, sono in grado di vedere e superare tutti i pregiudizi insiti nelle due diverse civiltà. Ma solo perché sono entrate in contatto, direttamente o indirettamente, con l'altra cultura. Ocelot costruisce una storia in cui tutti i personaggi riescono ad avere un percorso di emancipazione solo grazie all'incontro con il diverso, ma mantenendo ben presente e intatta la loro identità.
Costa d’Avorio, fine anni ’70, anni della spensieratezza: Aya, 19 anni, vive a Yopougon, quartiere popolare d’Abidjan. A differenza delle sue due amiche, che non pensano che a divertirsi la notte nei maquis e a sedurre i buoni partiti, Aya preferisce stare a casa a studiare. Attorno a loro si incrociano altri personaggi divertenti come il padre donnaiolo di Aya, il figlio di papà Moussa, le mamme che cercano di proteggere le loro figlie scatenate e Gregoire detto il “parigino”… Film di animazione che nasce da un fumetto divenuto famoso scritto dai registi Marguerite Abouet e Clément Oubrerie.
Costa d’Avorio, fine anni ’70, anni della spensieratezza: Aya, 19 anni, vive a Yopougon, quartiere popolare d’Abidjan. A differenza delle sue due amiche, che non pensano che a divertirsi la notte nei maquis e a sedurre i buoni partiti, Aya preferisce stare a casa a studiare. Attorno a loro si incrociano altri personaggi divertenti come il padre donnaiolo di Aya, il figlio di papà Moussa, le mamme che cercano di proteggere le loro figlie scatenate e Gregoire detto il “parigino”… Film di animazione che nasce da un fumetto divenuto famoso scritto dai registi Marguerite Abouet e Clément Oubrerie.
Ecco un nuovo film con il piccolo protagonista e belle scene animate dai ritmi lenti e rilassanti.
In "Kirikù e la strega Karabà" del 1998, vincitore di moltissimi premi, il piccolo Kirikù con il suo sguardo puro riesce a cogliere l'aspetto positivo anche nella perfida strega Karabà, che lui vede bella e bisognosa d'amore. Una volta liberata dalla sua sofferenza ridiviene buona e il sortilegio finisce.
In questo nuovo film, suddiviso in diversi episodi, il nonno che è conosciuto come il Saggio della Montagna, racconta altre imprese del piccolo Kirikù che mettono in rilievo gli animali, l'importanza dell'acqua, della semina, e soprattutto la necessità della collaborazione, del lavoro comune e concorde di un intero villaggio.
I disegni sono molto dettagliati, affascinanti, la colonna sonora offre musiche di Manu Dibango, Youssou N'Dour e Rokia Traorè.
Da un soggetto di David Kirschner. 1885: la famiglia Mousekewitz dei Toposkovich lascia la Russia per l’America. Durante il viaggio Fievel cade in mare e comincia la sua affannosa ricerca della famiglia già arrivata.