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El barrilete

Regia: 
Alessandro Angelini
Paese di produzione: 
Italia
Anno: 
2005
Durata: 
100'
Interpreti principali: 
Luis Enrique Urrutia Laguna, Mario José Rizo, Juan De Silva
Sinossi: 

L’amicizia tra due ragazzi non ancora adolescenti costretti a diventare adulti troppo in fretta: Mario, un bambino di strada, capace di muoversi con insolente padronanza per le vie di Managua, in Nicaragua e Enrique, cercatore d’oro di 14 anni, in fuga dalla povertà e da una vita senza prospettive.
Il viaggio di Enrique alla ricerca del fratello maggiore in città sarà un percorso non solo geografico, ma soprattutto un tragitto di iniziazione dell'età adulta, alla scoperta di un mondo rovesciato dove i bambini si comportano da adulti e questi ultimi appaiono lontani, distanti, evanescenti come fantasmi.

«Ci sono storie che non vengono mai raccontate, che restano custodite tra le strade che le vedono nascere, senza superare mai i confini dei loro luoghi originari. Le storie di alcuni bambini di Managua sono di questo genere.
Una precedente esperienza lavorativa nel paese centroamericano mi aveva lasciato in eredità un chiodo fisso: raccontare la condizione dell'infanzia in questo paese, perché mai avevo assistito in vita mia a tale ingiustizia, bambini obbligati a crescere in fretta per poter sopravvivere. Managua non è solo la capitale del Nicaragua – crocevia obbligato per chi si sposta da una parte all'altra del paese in cerca di una vita migliore - ma anche il luogo che meglio riflette il senso di totale abbandono del mondo infantile.
Per le sue carattertistiche architettoniche – gli ampi centri commerciali anonimi come ovunque nel mondo, le strade a tre corsie costellate dai cartelloni della Pepsi che sovrastano le rovine del terremoto e gli echi del passato sandinista – meglio di ogni altra città rappresenta il punto di rottura tra il passato e il presente. Managua è un po' lo specchio dei tempi. Il posto più adatto in cui perdersi, in cui smarrirsi, non solo dal punto di vista fisico, ma anche da quello dei valori e degli affetti». (A. Angelini)