Il viaggiatore distante è un racconto in gran parte autobiografico condotto nel corso di quindici anni di lavoro e non ancora concluso.
Otto Gabos, fumettista nato in Sardegna ora residente a Bologna, ne pubblica una prima versione nel 2008, prendendo le mosse da un momento importante della sua vita, il trasferimento in America con la moglie italo-americana e la nascita del primo figlio. "Gli USA erano il coronamento di un sogno della mia infanzia. Essere all’interno del mito, il luogo dove avevo pensato di vivere quando leggevo i supereroi Marvel." Un mito dell’America fondato sul cinema, la musica e i fumetti messo però a dura prova dall'impatto con la provincia americana.
In questo periodo Gabos esplora a piedi White Plains, cittadina di provincia in cui vive, e la vicina New York, disegna senza obblighi e scadenze. "Disegnavo esplorando e sperimentando. In quell’anno americano ho riscoperto il piacere di disegnare. Mi ero installato a casa della nonna di mia moglie, una signora ultra-novantenne che mi osservava curiosa mentre ero intento in un’attività lavorativa per lei aliena. Quello è stato un momento fondamentale che ha reso possibile una mia rinascita come autore."
È questo l'embrione di narrazione che si sviluppa negli anni seguenti, viene ripreso e reinterpretato, ridisegnato secondo le differenze che nel tempo si sono affermate anche nei cambiamenti grafici. "Il Viaggiatore è quello che sono nel momento in cui scrivo e disegno. Così ho disegnato tutti i nuovi capitoli come li sentivo nella diretta di lavoro." Per ritrovare la giusta sintonia è anche tornato negli Usa, nello stato di New York, dove è iniziato tutto.
"Alla fine il libro è questo. Diviso in quattro capitoli con un sottotitolo: Atlantica che racchiude un approdo, il termine di un viaggio che va da una sponda all’altro dell’oceano. L’Europa che incontra l’America."
Come le persone di cui racconta e che si muovono da una parte all'altra dell'Atlantico, appartenendo senza quiete a due mondi, "la Calabria è stata mia madre, l'America mio padre". Hanno affetti e legami sulle due sponde, desiderano restare e partire, parlano lingue improbabili e mescolate, inglese con venature italiane, calabrese arcaico con parole inglesizzanti. Si muovono tra mondi che sono anche quelli della vita, il tempo presente e un passato lontano, denso di ricordi d'infanzia, d'amicizia o d'amore, cari anche se dolorosi.
Gabos è il protagonista narratore, suo lo sguardo su questi viaggi nello spazio e nel tempo. "Ora sto lavorando al secondo album, che si intitola The Empire State – proprio come lo stato di New York sulle targhe automobilistiche –, in cui concludo questo ciclo americano". Ma già sono nati appunti e progetti per continuare questa sorta di diario condiviso, questo romanzo di una vita.