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Fanon, Frantz

Nato nella Martinica da una famiglia della borghesia nera, può frequentare il liceo per neri dove insegna il poeta Aimé Césaire. Durante la seconda guerra mondiale raggiunge le forze della resistenza francese e combatte in Francia. Finito il conflitto si laurea in medicina a Lione, specializzandosi in psichiatria ed iniziando ad operare in un manicomio algerino. Qui esplode la contraddizione tra il Fanon che è funzionario dello stato francese ed il Fanon medico che deve curare le alienazioni provocate dallo stesso stato in quanto colonizzatore. Per di più un medico che si riteneva francese a tutti gli effetti ma era un colonizzato e da sempre vittima di razzismo.
Fanon si dimette da questo incarico e partecipa attivamente alla guerra d'Algeria, collaborando con il Fronte di liberazione nazionale. Espulso dal paese si stabilisce allora a Tunisi, dove inizia una intensa attività diplomatica e politica e si lega ai leader più famosi dei movimenti per l'indipendenza africana, come Patrice Lumumba del Congo e Kwame N'Krumah del Ghana. Continua a scrivere opere in cui analizza il processo di decolonizzazione dal punto di vista sociologico, filosofico e psichiatrico.
Nel pieno della sua attività muore a soli 36 anni di leucemia.
Il suo pensiero ebbe grande risonanza negli anni Sessanta e Settanta in tutto il mondo e risulta ancora attuale e stimolante se nel maggio 2011, a 50 anni dall'uscita de “I dannati della terra”, l’Università degli Studi «L’Orientale» in collaborazione con la Queen Mary University di Londra gli dedica un convegno internazionale a Napoli.

bibliografia: 

"Pelle nera maschere bianche", Marco Tropea Editore, Milano, 1996

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