Mouloud Feraoun, considerato uno dei grandi della letteratura algerina del Novecento,
nasce nel 1913 in Cabilia, una terra a cui resta sempre molto legato, in una famiglia estremamente modesta. Molti aspetti dell'infanzia e degli inizi della sua formazione emergono dal suo romanzo d'esordio, opera in gran parte autobiografica, Il figlio del povero. Diventato maestro elementare, poi direttore di scuola, quindi ispettore di centri sociali, entra in contatto con diversi esponenti della cultura francese, tra cui Albert Camus ed Emmanuel Roblès e cerca di far conoscere la cultura berbera, anche con sue raccolte e traduzioni di poesie.
A pochi giorni dalla fine della guerra d'Algeria, nel 1962, viene assassinato da un commando dell'OAS.
Resta così incompiuto il suo quarto romanzo.
Il figlio del povero, trad. di C. Pastura, Mesogea, Messina, 2008.