E' da poco finita la seconda guerra mondiale e Antonia, rimasta vedova, torna con sua figlia Danielle al villaggio in cui è nata, per stabilirsi nella vecchia casa di famiglia e cercare in quel luogo tranquillo di riprendere la sua vita.
Antonia, con l'aiuto di Danielle e di Willem, un uomo del luogo che ha delle disabilità mentali, inizia a coltivare il terreno ereditato, scrutando incuriosita la vita della bizzarra comunità che li circonda.
Diventata adulta Danielle decide di avere una figlia, senza però volere un uomo, contatterà un ragazzo per il concepimento e da quell'unione nascerà Thérèse, la terza generazione di questa famiglia tutta al femminile. Thérese sarà una bambina prodigio, esperta di matematiche e di formule astronomiche. Una volta adulta Thérèse genererà Sarah, ritratto vivente della bisnonna.
Ormai anziana Antonia una mattina si sveglia con la sensazione che quello sarebbe stato l'ultimo giorno della sua vita. Serenamente lo comunica a tutta la famiglia e agli amici e muore così circondata dai suoi affetti e tra i ricordi della sua esistenza felice: gli amori, la religione, il lavoro, il sesso, ma anche l'odio, la guerra e la vendetta.
Una visione surreale della morte, così come è surreale la vita di Antonia che Marleen Gorris ci ha regalato: una vita in cui a detenere il potere e a guidare le regole del gioco sono in tutto e per tutto le donne.