Una pagina di storia contemporanea vista con l'intelligenza acuta di una giornalista a lungo impegnata nell'analisi dei fatti di cui è testimone diretta. Nel ripercorrere le vicende di un nuovo assetto politico internazionale dopo la caduta del muro di Berlino, estrema attenzione è riservata ai sentimenti umani, l'amore, la nostalgia, il 'lutto' per la fine di cultura e civiltà travolte dall'indifferenza nel nuovo 'ordine' mondiale. Una riflessione fondata sulla sua ottica di genere ed espressa spesso con accenti lirici che si pone infine la domanda cruciale: cosa significa vivere in un mondo come l'attuale? e per lei dire, raccontare con la sua opera di giornalista?Il libro, pubblicato nel 1996, si ferma agli eventi del 1995. Resta profetico e drammaticamente attuale, con un messaggio, ciononostante, di speranza: c'è un potere nelle mani di chi vive che non è sotto la luce di un riflettore e che ”i poteri grandi che scuotono la terra” non controllano. C'è ancora la possibilità di sognare, con i piedi premuti per terra, un mondo abitabile.