I dipendenti neri della linea ferroviaria Thiès-Dakar-Bamako, nel Senegal, organizzarono nel ’47 uno sciopero di sei mesi. Il romanzo rievoca questo fatto storico, la lotta durissima con morti e prigionieri, la fame inenarrabile, l’attiva partecipazione delle donne che, nell’emergenza, superarono i confini del loro ruolo tradizionale. Nel libro c’è un personaggio principale, l’operaio che ha maggiore cultura sindacalista e coscienza dei diritti del lavoratore, e con lui la sua famiglia, ma al centro dell’azione resta la folla variegata di personaggi diversi che compongono il quadro di questa grande battaglia collettiva. Le pagine finali invitano a lottare per i propri diritti senza diventare disumani. ‘Felice colui che combatte senza odio’.