È un testo che raccoglie scritti di tipo e qualità differenti. Risulta prezioso per il panorama ampio che offre sulla realtà dell'immigrazione a Torino, ma soprattutto per la varietà di lingue che lo intessono, a volte riportate nella scrittura a mano originale fornendo così anche un particolare e gradevole effetto grafico.
Vi si alternano scritti in lingue minoritarie esistenti in Italia a ribadire la felice pluralità della nostra nazione, molteplicità preesistente all'arrivo di nuovi cittadini da ogni parte del mondo. Ne citiamo solo due: Der wunderbare mundo des Europantide, e già il titolo dà conto di un sapiente gioco linguistico, e Nonnopeppe. Il viaggio, la guerra, la musica, la terra (e l'acqua soprattutto), il ricordo del nonno scritto da un italiano rientrato dalla Libia dopo il colpo di stato del '70, sottolinea l'andamento tortuoso di un viaggio 'umanamente intricato', dalle Marche alla Libia, con l'organetto diatonico simbolo quasi della nostra emigrazione, poi di nuovo all'Italia, sempre e solo per cercare una buona terra da coltivare.