Cinque personaggi si contendono la scena all'interno della zona transit dell'aeroporto Charles De Gaulle, impazienti di raccontare le proprie vite, accostate e contrapposte, di confessarsi. C'è Bashir, un mercenario di Gibuti che ha combattuto i ribelli per conto d'un governatore corrotto; c'è Harbi, diviso tra due esperienze e due continenti: gli anni di studio in Francia e il presente a Gibuti; c'è sua moglie Alice, déracinée volontaria, che ha lasciato la nativa Bretagna e scoperto un nuovo mondo; c'è il figlio Abdo-Julien e il nonno Awaleh. Un romanzo struggente e amaro tra integrazione e integralismo, tra eredità del passato e sogni per il futuro.