Il direttore di “Famiglia cristiana” esamina con realismo la situazione che si è venuta a creare in Italia negli ultimi anni in relazione agli immigrati. Considera e commenta i dati forniti dagli importanti dossier annuali della Caritas, si riferisce alle interviste ed ai reportages apparsi di recente sulla rivista che dirige.
Questa analisi lo porta a rilevare la chiusura a riccio di una società impaurita e incapace di riconoscere pubblicamente il suo stesso interesse, a sferzare le leggi e le disposizioni comunali razziste, gli impulsi xenofobi anche di componenti ufficialmente cristiani della società. Denuncia i politici che usano con demagogia il tema immigrazione, che lo collegano falsamente alla criminalità e a problemi di sicurezza solo per guadagnare voti, che provocano un clima invivibile per tutti, specie per gli stranieri, e un danno grave all'interesse comune del paese. Non mancano gli esempi positivi di convivenza e di rispetto dei diritti, ma il quadro generale che don Sciortino traccia è negativo.
Il suo è un richiamo forte a chi si dice cristiano perché non faccia guerre sante per difendere simboli che restano vuoti se non sono ispirati dalla carità, perché pensi alle persone e mantenga vivo il riferimento ai principi evangelici.