Siamo nell'estate 1915, un piccolo gruppo di persone, tre donne, un bambino e un uomo, sono in fuga verso le montagne. Hanno perso tutto, familiari e casa, nel massacro operato dai turchi nella valle di Mush, ma nella tragedia trovano ancora un motivo per vivere: mettere in salvo un libro di enorme valore per la loro cultura, un grande manoscritto del 1200, pesante più di 27 chili, tanto che lo dividono in due per riuscire a portarlo. È il gioiello più prezioso del monastero completamente distrutto in cui lo trovano, ignorato dai saccheggiatori che non ne conoscono l'importanza per le tradizioni armene. Il manoscritto esiste realmente, è stato salvato dalla distruzione da due donne della valle di Mush ed oggi è conservato nella biblioteca di Yerevan, la capitale dell'Armenia.