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L'aggancio

Editore: 
Feltrinelli
Luogo di edizione: 
Milano
Anno: 
2003
Traduttore: 
E. Kampmann


Presentazione: 
"L'aggancio" analizza con puntuale attenzione la società contemporanea, con il fermento giovanile, qui ambientato in Sud Africa, ma presente ovunque i giovani ridiscutono i tabu delle precedenti generazioni. Un giovane arabo che lavora a Johannesburg conosce casualmente una giovane ricca e bianca, immersa con gli amici in quest'ambiente liberale, in difficoltà con la sua famiglia.  Abdu (in realtà Ibrahim ibn Musa) è un clandestino e la questione dell'immigrazione illegale si intreccia con la storia d'amore.
Notevoli le figure femminili di questo romanzo, la madre, statua silenziosa che impregna di sè la casa, l'innamorata che sorprende l'uomo decidendo di accompagnarlo nel suo paese al momento dell'espulsione, che ne adotta abitudini e lingua con trasporto, che si inserisce felicemente nella famiglia.
Queste due personagge in particolare mettono in discussione anche la migrazione e le sue cause. L'uomo sempre proteso verso l'esterno in continui, a volte frustranti ed inutili tentativi di fuga dalla povertà, in giorni umilianti vissuti lontano dagli affetti, in lavori ben inferiori alle sue capacità e ai suoi studi, la donna tesa a valorizzare l'esistente e l'ambiente in cui si trova. È Julie che scopre il deserto, con la nipotina per mano o da sola al mattino, si pone al limite tra villaggio e deserto o vi avanza un poco, ma sempre con il minareto all'orizzonte. Nessun suono, nessuna voce, presenze che appaiono e scompaiono come per magia, la ragazza-bambina con le sue capre, il cane randagio. Un nulla incomprensibile, ma "quello non era il luogo per farsi domande né per darsi risposte", un'immensità in cui Julie prende coscienza di se stessa e dell'essenza del vivere, una donna diventata sempre più forte, capace ora di un'altra decisione importante per sè ed il suo uomo.

 

Pagine di...: 

EMIGRARE

"Ha sognato il verde.
L'ho sognato perhè esiste.
C'è un altro modo, invece di quella serie di surrogati, l'officina di autoriparazioni dello Zio Yakub, invece dello sporco lavoro che lo aspetta in un altro paese, nel prossimo paese: qui, c'è una possibilità. Una possibilità. La parola più vagheggiata dal marito: "ci sono possibilità" in qualsiasi paese disposto a fargli varcare le barriere del controllo passaporti.
Qui. Potresti avere l'uno e l'altro. Il muto deserto e il coro vitale del verde.
pag. 217 e sgg