Ladri di denti è una raccolta che tenta di spiegare l'esperienza nera e italiana dell'esproprio esistenziale, in tutte le sue forme. Non è semplice trovare le parole adatte per descrivere i rapporti tra italiani e stranieri. Così come non è semplice individuare il senso stesso della parola "straniero", quando quel senso vive dentro confini che la legge e la cultura di adozione non reputano mai propri fino in fondo. "Razzismo" è una parola fraintesa, abusata, rifiutata. Suscita immaginari che nella società italiana sono difficili da guardare.
Dopo una vita trascorsa a rispondere alle domande e alle curiosità altrui, sulle sue origini, sulla sua pelle, sulle sue opinioni, Espérance Hakuzwimana Ripanti si serve della scrittura come strumento per riappropriarsi del suo spazio ed esporsi, rivelarsi – a modo suo, nei suoi termini, alle sue condizioni. «"E poi basta" è il racconto di come sono uscita dalla mia stanza rendendo reale tutto quello che ho trovato nei libri e negli anni.
La razza è un concetto difficile da cogliere, pur non avendo fondamenti biologici produce grossi effetti nei rapporti sociali, professionali e sentimentali. La razza in Italia non si palesa fino a quando tu non sei l’unica persona nera in una stanza di bianchi. Con un approccio inedito e un linguaggio fresco, Nadeesha Uyangoda apre in questo libro, che incrocia saggio e memoir, un’onesta conversazione per comprendere meglio la dinamica razziale nel nostro paese.
Adua, ultimo romanzo di Igiaba Scego edito da Giunti, è una storia a due voci: quella di un padre, Zoppe, e quella di una figlia, Adua, che presta il nome al titolo. Entrambi nati a Mogadiscio, condividono con l’autrice le origini africane. L’incipit del romanzo vede la protagonista chiacchierare con l’elefantino dalle grandi orecchie di piazza Santa Maria sopra Minerva a Roma. La donna riporta alla memoria tutta una vita, con un continuo movimento che procede in avanti e torna indietro, riscrivendo vicende che, nel ricordo, ogni volta, assumono un significato diverso.
Il breve ma saggio testo curato da due scrittrici, una nata in Italia da immigrati africani e l'altra cresciuta sin da piccola nel nostro paese (Igiaba Scego e Ingy Mubiay) ha il merito di accendere i riflettori su un fenomeno che non è più ignorabile e che richiede riflessione: le seconde generazioni in Italia, ossia i figli degli immigrati, che chiedono voce e riconoscimento.
Il romanzo viene presenato il 12 giugno 2009 nella trasmissione radiofonica Cammei della Rai regionale, ore 16.00.