Nuruddin Farah è nato nel 1945 a Baidoa in Somalia, da una famiglia musulmana, che l'ha spinto per motivi religiosi ad approfondire lo studio dell'arabo.
Nel 1963, tre anni dopo l'indipendenza della Somalia, è costretto a fuggire dalla sua regione, l'Ogaden, dove erano scoppiati gravi conflitti di frontiera. Per diversi anni ha studiato in India dove ha conseguito una laurea in letteratura e filosofia, rientrando poi ad insegnare a Mogadiscio.
Comincia a pubblicare nel 1970. Mentre presentava in Europa il suo testo “A Naked Needle”, avvertito che lo vogliono arrestare per aver preso posizione nei suoi libri contro il dittatore Siad Barre, sceglie di nuovo l'esilio. Durerà ventidue anni e lo porterà ad insegnare in numerose università, africane, statunitensi ed europee, anche in Italia.
Nella sua ricca produzione, in lingua inglese, si distinguono due trilogie di romanzi: "Variazioni sul tema di una dittatura africana" (“Latte agrodolce”, del 1979, è stato seguito da “Sardine” nel 1981 e da “Chiuditi sesamo” nell’83, pubblicati con diverso ordine temporale da Edizioni Lavoro). La seconda trilogia è "Sangue al sole" e consolida la sua fama: “Mappe”, “Doni”, “Segreti”, poi “Nodi” (in Italia da Frassinelli).
Dedica molta attenzione alle vicende del colonialismo e dei molti regimi autoritari post coloniali dell'Africa come alla situazione delle donne.
Gode di prestigio internazionale come uno dei più grandi scrittori nell'Africa di oggi.