Tu sei qui

E se fossi morto?

Autore: 
Editore: 
Il Sirente
Luogo di edizione: 
Fagnano Alto
Anno: 
2015
Traduttore: 
Federica Pistono


Presentazione: 

Un mattino l’autore-protagonista viene svegliato dalla telefonata di un’amica che temeva fosse morto: ha infatti sentito la notizia che un giovane col suo stesso nome è stato ucciso nella città di Duma. È il pretesto per indagare da vicino la tragedia della Siria, dal momento delle rivolte del 2011 contro il regime di Bashar al Assad fino ai nostri giorni.

Il libro si apre con la dedica alla madre e ai compagni che hanno condiviso le lunghe notti in cella, con la rievocazione del nemico peggiore, la paura, per riaffermare subito la speranza in una patria libera. La figura della/delle madri risulta centrale in molte pagine, stabilisce non solo un intenso legame affettivo madre-figlio, ma fonda concetti di umanità comune e quindi di necessità di trovare una via per la pacificazione.

Pagine di...: 

PATRIA

Che cosa significa per noi la patria, se siamo morti, se ci ritroviamo all'altro mondo? La patria non è forse un'entità menzognera che ci condanna alla crudeltà?

 A che cosa ci serve una patria se non ci siamo più?

Siamo un popolo che non ama morire, che anzi, al contrario, ama vivere. Si rende conto questo popolo, che le due sponde della rivoluzione [siriana] nuotano nel sangue, senza che al boia interessi lo schieramento della vittima? Ognuno si considera una vittima, non ha alcuna importanza il fatto che mi ritenga sulla sponda giusta contro la tirannia:

quando un uomo muore questo significa soltanto che lui è morto e che sua madre lo piangerà

pag. 20 sg