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Il libro dei sussurri

Editore: 
Keller
Luogo di edizione: 
Rovereto
Anno: 
2011
Traduttore: 
Anita Natascia Bernacchia


Recensione: 

È un testo a cui ci si affeziona lentamente perchè si muove a piccoli passi, a quadri minuti, a dettagli che non pretendono subito attenzione e non emozionano dalle prime righe. Poi ci si trova immersi in un ambiente e in una folla, prendono corpo persone e storie e le pagine non bastano mai. L'ambiente è quello della Romania, una nazione molto più complessa e sfaccettata di quanto non si pensi, la folla è quella degli armeni che vi si sono rifugiati fuggendo dalla Turchia, dei loro antenati e dei parenti dispersi in tutto il mondo. L'io narrante è lo scrittore che ripercorre nella quotidianità rumena della piccola cittadina le storie sussurrate dai nonni e da altri vecchi armeni, che ricostruisce pagine e pagine della grande storia e la rivela attraverso le vite delle persone. “Cosa succederà ora?”, ad ogni evento insolito questa è la domanda che percorre come un brivido i componenti la comunità armena, ognuno, vivo o morto, dà la sua terribile risposta con la testimonianza di quanto gli è successo ed i vivi rievocano dentro di sé la lunga serie di persecuzioni, di fughe e anche di vendette. Nella calma di una piccola città, Focşani, si tramandano le memorie di un trauma collettivo, del genocidio attuato tra il 1895 ed il 1922, dei sette cerchi esiziali quando i turchi spinsero il popolo armeno verso il deserto della Mesopotamia e la morte. La morte: i vecchi si riuniscono nella tomba senza defunti, domina la presenza dei morti, ma su tutto solo il ricordo, non l'odio. Chi ha scelto la via della vendetta trova solitudine e sofferenza maggiore di altri, mentre può sopravvivere chi ha perfino perso la propria identità come Yusuf, che la madre ha venduto ad un arabo per salvarlo. Tra decine e decine di personaggi nel testo emerge la figura del nonno Garabet e molte altre figure realmente esistite, il poeta Varunjan per esempio, personaggio frutto di una accurata documentazione. Libro della memoria e della guarigione, nonostante tutto "qui la morte è solo un dettaglio. Più importante della morte, e dunque della vita, è la memoria." Ascoltare e vivere le storie di chi è morto per eliminare l'odio e trarre insegnamento dal passato, per mettere il cuore in pace nella tenerezza e nella preghiera dei sussurri.

Autore della recensione: 
Maria Rosa Mura
Pagine di...: 

E poi, l'altro odore, che condusse me bambino lontano, tra le spezie d'oriente: l'aroma del caffè. Quest'arte i miei nonni l'avevano portata dall'Anatolia natale. Preparavano il caffè in modo spontaneo, così come l'artigiano sa, sentendone il gusto, se l'argilla è adatta per essere modellata. Lo preparavano con raffinatezza, disprezzando coloro che bevevano il caffè senza conoscerne l'intima ragion d'essere. pgg. 18 - 21