La cultura occidentale ha sempre riconosciuto di essere debitrice agli arabi che le hanno trasmesso attraverso le loro traduzioni i classici greci. Nei libri di storia si mette in risalto il collegamento tra la civiltà greco-latina e il Rinascimento europeo. In mezzo un medioevo buio e ignorante, preda di superstizioni e lontano dalla scienza. Si è dimenticato che gli arabi non si sono limitati a conservare e farci conoscere dei testi, ma vi hanno lungamente lavorato, confrontandoli con le loro osservazioni e con le culture persiana e indiana con cui avevano contatti, costruendo una cultura scientifica che si è sviluppata in molti ambiti e ha precorso e influenzato quella del nostro Rinascimento.
Dalla fondazione di Bagdad nell'VIII secolo si sviluppa un intenso movimento culturale, avviato dai califfi ma a cui partecipa tutta la società, è un'età d'oro che vede con il colto califfo abasside, al-Mamoun, la nascita di uno dei centri di studio più importanti che si siano mai visti, Bayt al-Hikma, La casa della saggezza. Per due secoli si raccolsero e si tradussero in arabo quanti più testi possibile, dal greco, dal persiano, dall'hindi. Gli studiosi commentano i testi di cui vengono a conoscenza, li approfondiscono, li ampliano gettando le basi della scienza moderna in moltissimi ambiti: matematica, medicina, astronomia, ottica, fisica, geografia... Altre Case o palazzi della saggezza vengono fondati a Damasco, al Cairo e in altre città.
Non sono stati quindi soltanto i classici tra cui Aristotele, Galeno, Tolomeo ed Euclide, ad arrivare in Europa attraverso le loro versioni in arabo, ma anche 700 anni di cultura araba. Il contributo è stato vastissimo.
Un momento importante di trasmissione dei manoscritti della scienza araba è stata la corte di Federico II in Sicilia, ma durante il Medioevo, nel corso di centinaia di anni, centinaia di testi arabi furono tradotti in latino, in particolare in città come Toledo, Granada e Cordoba. Da lì sono stati diffusi in tutta Europa e scienziati ed artisti li hanno studiati a fondo.
L'autore, uno scienziato, porta molti esempi puntuali di come gli studi di lingua araba hanno inciso profondamente sulla cultura occidentale e il progresso scientifico: "non potrebbe esserci momento migliore per esplorare in che misura il pensiero scientifico e culturale occidentale sia in debito con quanto realizzarono mille anni fa gli scienzati e i pensatori arabi, persiani, musulmani, cristiani ed ebrei."