Curato da Francesca Spinelli, quasi fosse un'edizione moderna del “Viaggio in Italia” di Montesquieu, il libro presenta alcuni brevi testi di giornalisti di origine straniera che vivono in Italia e che parlano di questa loro nazione partendo da punti di vista diversi dal consueto.
È un'analisi insieme spietata e pietosa, di una Italia che questi giornalisti vedono con la chiarezza di chi è arrivato da fuori e con la partecipazione di chi l'ha eletta come propria patria. Sono descritte le sue contraddizioni, i suoi pregiudizi verso l'interno (terroni e polentoni), quelli insormontabili verso lo straniero (i cinesi mangiano i cani), la smemoratezza rispetto all'emigrazione italiana. Vengono raccontati i suoi problemi e le sue tristezze, l'onesto e duro lavoro di molti, l'allegra capacità di accoglienza di altri.
E insieme si racconta la nostalgia per la terra dei genitori o lasciata nei primi anni di vita condensandola in un particolare: l'insuperabile sapore delle arachidi lì dove sono prodotte, l'affetto della 'abuelita' ormai tanto lontana.
Auguriamo diventi vero per tutti quanto ha vissuto Gad Lerner – sua l''introduzione – che si è sempre sentito parte dell'Italia e tale è sempre stato considerato, anche se in famiglia usava una lingua diversa e manteneva legami con Israele e con il Libano.
Gli autori: Farid Adly, Ejaz Ahmad, Ismail Ali Farah, Lubna Ammoune, Mayela Barragan, Paula Baudet Vivanco, Domenica Canchano, Alen Custovic, Raymon Dassi, Darien Levani, Gabriela Pentelescu, Edita Pucinskaite, Sun Wen-Long, Akio Takemoto.