La protagonista di questa storia si sposta continuamente da un luogo all'altro, vivendo tra alberghi di ogni tipo e roulotte; è figlia di un clown e di un'artista la cui specialità è farsi appendere per i capelli in alto nel tendone del circo. Ha sempre paura che alla madre succeda un incidente e la sorella la distrae raccontandole storie da incubo, quella per esempio che dà il titolo al romanzo e che appartiene alla tradizione romena. La famiglia infatti è scappata dalla Romania di Ceausescu, alla ricerca di una vita migliore, di un luogo in cui fermarsi, di una casa, un lavoro stabile. Tutto sarà invece più difficile, anche andare a scuola significa essere recluse e lontane dai genitori, mentre la famiglia si disgrega e le belle cose acquistate per la grande casa di lusso restano sempre nella valigia.
La sua storia personale e quella della famiglia, la religione, il lavoro nel circo, vivere sempre da stranieri, i parenti rimasti in Romania, la sua crescita: tutto viene raccontato dal punto di vista di una bambina o poco più, con la sua ingenuità, le sue paure, i suoi sogni, gli insopportabili dolori, in un linguaggio sintetico e rapido, personalissimo, con ironia tagliente, con profonda poesia.