Dagmawi Yimer è una delle persone che nei nostri telegiornali abbiamo visto arrivare a Lampedusa, ha perfino ritrovato la ripresa del suo sbarco e la sua immagine in mezzo a tante altre.
Nato in Etiopia, cerca di fuggire dalla pesante situazione politica del suo paese e passando per il Sudan si dirige verso la Libia. Qui subisce molte violenze sia da parte dei contrabbandieri sia da parte della polizia libica.
Riuscito ad arrivare in Italia, trova il modo di raccontare questo suo viaggio, grazie ad una associazione di accoglienza e cura, Asinitas Onlus (http://www.asinitas.net) e ad un gruppo di autori video, specializzati in video partecipativo e documentario sociale, ZaLab (www.zalab.org).
Un filo unisce questo film al precedente “A sud di Lampedusa” firmato anch'esso da Andrea Segre: il desiderio di comprendere cosa muove masse di persone verso il Mediterraneo e l'Europa e qual è la realtà dei viaggi compiuti nel deserto per arrivarvi.
Sono 5 anni di interviste e ricerche sul campo, da cui è scaturito il lavoro di Stefano Liberti, un reportage narrativo da poco pubblicato da minimum fax, e che costituisce la base di entrambi i soggetti. "A Sud di Lampedusa" documenta le difficoltà dei viaggi nel deserto tra Sahel e Maghreb e raccoglie le testimonianze dei migranti stagionali arrestati in Libia e abbandonati alla frontiera nigerina.
“Come un uomo sulla terra” ne è in un certo senso la continuazione e testimonia le continue violazioni dei diritti umani in Libia anche da parte delle autorità.
Ne è nata quindi una campagna di informazione ed una petizione per chiedere al parlamento italiano di non firmare il trattato con la Libia prima di avere assicurazioni sul rispetto nel suo territorio dei diritti umani.
http://comeunuomosullaterra.blogspot.com/
La tragedia dei migranti africani ci riguarda da vicino: cosa finanziamo con le nostre tasse? Quale ruolo l'Italia e l'Europa hanno assegnato alla Libia e come lo svolge?
Dice Andrea Segre: “E’ la ricerca di uno spazio di dignità che mi ha mosso a fare questo film. Ma non per i migranti. Per me. Per me come cittadino italiano, come cittadino, come uomo.”
Il film esce con il patrocinio di Amnesty International Sezione italiana ed ha ottenuto il Premio Don Luigi Di Liegro 2008.
Infinito edizioni nel 2009 commercializza il DVD con un libro polifonico a cura di Marco Carsetti e Alessandro Triulzi: le storie narrate e il percorso con cui si è arrivati al film.