di Aloui M. Taher, Abula Mohamed Kalilismail, Barrim Said, Bouchrite Rachid, Ikekhua David, Khallouki Abdellah
Da una casa abbandonata
a un hotel a 5 stelle
Quante notti senza sonno
con la terapia, dormo
Dal cielo di piazza Dante
a un quadrato di cielo pesante
Entro
Chissà
Forse ritorno
Piazza Fiera, una festa
voci entrano dalla mia finestra
Passa una macchina…
Senti, una macchina!
Passa una moto…
Senti, una macchina!
Passa una moto…
Senti, una moto!
In questo spazio vuoto
con tanti rumori
ma muto di quelli fuori.
Trac, trac, trac
Bum, bum, bum,
Drinn, drinn, drinn
Assistenteee … Lavoranteee …
Infermieraaa … Dammi terapia!
E ogni giorno
il reato, l'avvocato,
il magistrato, il mio passato condannato
bla bla continuato
e mi sono stufato!
Solo ricordi della vita,
vita scaduta, vita battuta,
vita taciuta, vita perduta.
Ricordo l'amore
Sogno l'amore
Nostalgia dell'amore
Voglio l'amore!
Passato distante, presente pesante
Tempo allungato, tempo svuotato
Blindo, ferro, cancello
il futuro, questo muro?
Sette detenuti del carcere di Trento hanno vinto il concorso letterario “La città invisibile” scrivendo una canzone rap sulla loro esperienza in carcere.
Era il lontano 2008, il concorso era promosso dal Gioco degli Specchi per il Forum per la pace e i diritti umani, ora è stata aperta la nuova casa circondariale di Spini di Gardolo, ma in carcere ogni giorno resta ancora uguale a tutti gli altri, con poco o niente da fare.
Riproponiamo questo testo con l'invito a mantenere viva l'attenzione, a vedere e sapere cosa c'è dietro le mura di una prigione.