Poche pagine, 72 in tutto, è l'offerta di grande rilevanza della collana Kumacreola curata da Armando Gnisci per la Cosmo Iannone.Il lavoro è in bilico tra la storia passata ed il presente: siamo ad Alessandria d'Egitto ed un dottorando scrive, come tesi, una commedia sulle istituzioni culturali che hanno resa famosa in epoca ellenistica la sua città. In primis la biblioteca, ora nuovamente voluta col sostegno dell'UNESCO.L'autore riafferma la validità attuale dell'intuizione di Alessandro Magno che vedeva l'importanza dell'incontro tra oriente e occidente e ricorda la dedizione di un'intera dinastia greca, da Tolomeo I a Cleopatra VII, ad un progetto culturale che voleva far conoscere al mondo l'antica civiltà egizia insieme a tutte quelle al tempo conosciute.Un sogno di cultura e di pace, una realizzazione titanica, una lezione che dal passato arriva, sempre valida, ad un presente di scontri e di guerra.Uno sguardo dal sud del Mediterraneo, un monito a ricordare quanta cultura passata ci unisce e quanto la cultura deve unire perché progredisce solo con l'ascolto, la conoscenza, la valorizzazione dell'altro. La proposta della commedia è quella di “un incontro civile a pari livello, quello umano”.Si legga, in controcanto, il racconto che Miljenko Jergović dedica all'incendio delle biblioteche della sua città: in Le Marlboro di Sarajevo, Quodlibet, Macerata, 1995