In anni recenti Chiara Ingrao pubblica testi di narrativa. Questo è una favola dolce dedicata alle nuove generazioni di bambini che magari hanno la pelle un po' scuretta, ma sono italianissimi e tifano per la Maggica Roma.
Proprio grazie alla magia, di una aristocratica strega-gattara, Habiba riesce a vincere le sue paure, a scoprire cos'è e cosa sa fare, a stringere legami di amicizia profonda e felice.
Quando il terribile Cane Nero si presenta fuori da casa Hope, tutti scappano impauriti. Tutti tranne la più piccola della famiglia, che con il suo coraggio saprà "ridare" all'animale le giuste dimensioni. Un libro che insegna ai bambini (e non solo) a guardare in faccia e ad affrontare le proprie paure e le proprie ansie, non importa l’età. Magari scoprendo che non sono poi così tremende come uno pensa.
Nella prima parte del libro Thuram racconta la sua storia, la sua biografia fatta di sport, di battaglie civili, di Guadalupa, Francia ed anche Italia. Il suo racconto si ferma all'anno di nascita della sua Fondazione, il 2008, con la quale lavora per combattere il razzismo in tutte le sue forme. La seconda parte del libro è invece affidata a diversi autori che affrontano i temi cari a Thuram e alla Fondazione: l'origine della pluralità umana, la lotta all'omofobia, il rapporto tra paesi ricchi e paesi poveri, l'integrazione, il dialogo.
Tea ha sei anni, una famiglia che le vuole bene, un gatto e tanti amici. Va a scuola volentieri, ma non le piace la matematica. Preferisce andare a judo e al parco a giocare. Tea è una bambina dei giorni nostri, allegra, tenera e molto divertente. Come ogni bambino della sua età, si guarda intorno con occhi curiosi e si ritrova a vivere tante avventure ogni giorno, cercando di rispondere alle piccole grandi domande che la vita le pone davanti... Per esempio... E tu di che colore sei? Tea è un po' confusa: ci sono bambini bianchi, bambini neri, bambini gialli... e allora? Che c'è di strano?
Un giorno, in una piccola città, qualcuno scopre che dal bel melo piantato tra due quartieri nascono… mele d’oro. Ma a chi appartengono quei meravigliosi frutti? Agli abitanti della città alta o a quelli della città bassa? Impossibile stabilirlo con precisione. Gelosia, avidità e invidia crescono e provocano continui litigi tra i due gruppi. Diventa quindi necessario definire una frontiera che li separi: dapprima una semplice linea, poi un recinto, in seguito un muro sempre più alto con guardie armate da entrambi i lati.
Questo albo propone la concezione del mondo alla rovescia, una sorte di riflesso della realtà
in una dimensione parallela. Invece d’immaginare dei modi di vita diversi oppure antagonisti, l’impostazione del racconto presenta due mondi che condividono delle abitudini addirittura complementari. L’unica differenza fra di loro è che gli avvenimenti succedono in piani opposti...
Un albo da leggere in due sensi; le illustrazioni ci presentano un originale vicinato, dei personaggi dalle forme basiche, delle scene simmetriche e dei colori morbidi e caldi. Età consigliata, dai 4 anni
E' la storia di due conigli, vicini di casa, all'inizio della storia buoni amici... Presto, però, il coniglio marrone scopre che il coniglio grigio ha delle abitudini davvero insopportabili. Esattamente ciò che pensa il coniglio grigio delle usanze di quello marrone. Presto iniziano i litigi, gli sgarbi e la separazione tra i due. Fino a quando la scoperta di avere un problema comune, una volpe, fa superare loro le inimicizie invitandoli ad allearsi.
Il Paese di Taiba e di suo figlio Robera è l'Etiopia. Una terra molto amata, ma che si trovano costretti a lasciare a causa della persecuzione politica a cui è sottoposto il papà di Robera. Comincia in questo modo un lungo viaggio, da un paese all'altro, alla ricerca di un luogo dove potersi stabilire, dove i diritti fondamentali dell'uomo siano riconosciuti: quelli che, soli, danno la possibilità di costruirsi una vita normale, per studiare, lavorare, amare, essere felici. Ma esiste un posto simile?
Il giornalista scrittore invita a mollare gli ormeggi, abbandonare comodità, tecnologie e inutili accessori per immergersi nella natura e ritrovare il piacere di camminare e dominare il proprio corpo. Ci fa strada in un piccolo grande viaggio che in una settimana a piedi attraversa lentamente la penisola istriana, ne ritrova paesaggi, luci, sapori, le mappe celesti, i profumi della terra e del mare. Ne intravvede lingue, persone e la complessa stratificazione storica.
In una notte umida e fredda, Fu’ad e Jamila assieme a un gruppo di uomini donne e bambini lasciano la propria casa e si mettono in viaggio. Dall'altra parte del mare, oltre l’orizzonte, li aspetta una terra dove tutto è possibile, dove le guerre non esistono e la miseria neppure. In mezzo ci sono le onde, la tempesta che fa paura, il rischio della deriva. Poi una luce squarcia il silenzio della notte…