Il racconto vede al centro il piccolo Pedro che, al pari dell’autore del libro è cileno e assiste senza capire all’instaurarsi della dittatura nel suo paese, nel 1973: il papà di un suo amico viene improvvisamente portato via, i militari entrano in classe e chiedono ai ragazzi di scrivere uno strano tema sulle attività dei loro genitori, sul muro della scuola compare la scritta “resistenza”. Un affresco dal punto di vista di un bambino di cosa significhi precipitare in una dittatura.
Una storia ambientata in uno dei tanti paesi dove la pace è minacciata. Ibrahim è un bambino affezionato a un campo di terra vicino a casa, che diviene il luogo prediletto dei suoi giochi. Il terreno improvvisamente verrà diviso in due da un filo spinato, che solo l’intraprendenza dei più piccoli riuscirà a trasformare in un oggetto di gioco. I grandi non sembrano arrendersi, ma la tenacia del bambino non permetterà alle paure e alla cecità degli uomini di avere il sopravvento,
Un libro che spiega senza retorica o compassione le migrazioni, con un excursus storico molto utile per contestualizzare il fenomeno, spiegare ai più piccoli che esiste da sempre, illustrarne le ragioni e le difficoltà che ha sempre implicato.
Albo illustrato parte di una serie di quattro testi di ambientazione cinese aventi il medesimo protagonista. Peculiarità dell’albo è l’inserimento di ideogrammi all’interno della scrittura in italiano, che spiegano i numeri, i colori, alcune parole di base che vengono citate nella storia. Un compendio finale riprende gli ideogrammi e fornisce informazioni su alcune invenzioni cinesi che vengono citate
nella storia.
Testo a fronte in tigrino, illustrazioni di Luca De Luise.
"Quando i sassi erano pane, c'era una volta..." iniziano così le fiabe raccolte da Ribka Sibhatu - narratrice avvincente e autrice storica di Sinnos - che ci immerge nella vita del popolo e della cultura eritrea. Fiabe provenienti dalla tradizione orale dell'Eritrea, paese che ha vissuto e vive una storia difficile, particolarmente legato alla storia dell'Italia, ma di cui sappiamo sempre troppo poco.
Said è figlio di algerini, ma è e si sente francese. Vive nella periferia degradata, trenta chilometri ed un mondo intero lontano da Parigi. Dalla scuola primaria ordinata e serena passa nel caos rumoroso e violento della media intitolata a Camille Claudel, una grande scultrice diventata pazza. "Mi ha fatto ridere che la nostra scuola porti il nome di una svitata. Ma non occorre essere scultori per diventare pazzi. Ecco quello che dirò al professor Théophile". E Said rischia davvero di diventarlo schiacciato tra i suoi desideri e la realtà.
"Quando sono arrivata in Europa ho scoperto, con grande dispiacere, che il mio paese nel mondo era quasi insignificante: nessuno dei miei coetanei sapeva bene dove si trovasse e, tanto meno, cosa fosse accaduto da quelle parti. Queste strane dimensioni del paese, e lo strano senso della misura che ne deriva, ha reso orgoglioso lo sguardo di noi uruguaiani. E anche se da sempre guardiamo all'Europa come alla culla della nostra cultura, con la conquista dell'indipendenza abbiamo sviluppato un certo campanilismo.
Per gli indios Guaraní il ragno è l’animale più sacro. Quando nasce un bambino, si mette un ragnetto nella finestra della capanna a difenderlo dagli altri insetti e certe mamme, nella stagione calda, fanno costruire la ragnatela intorno alle culle. Le ragnatele curano anche le ferite degli uomini tornati dalla caccia. Per questo la ragnatela è il dono più prezioso. Ma è anche il più difficile a procurarsi. Deciso a regalare alla propria amata una ragnatela, un ragazzo si inoltra nella foresta. Incontrerà strani personaggi, animali misteriosi, presenze arcane...
Lo scrittore/cantante/pediatra Andrea Satta ha raccolto in questo testo ventidue favole che le mamme dei suoi piccoli pazienti, in particolare immigrate, si sono reciprocamente raccontate in momenti conviviali che il medico ha realizzato nel suo ambulatorio, per andare incontro alle esigenze che alcune di esse avevano espresso: fare amicizia, creare occasioni di incontro. Ogni favola è corredata da una simpatica illustrazione in bianco e nero di Sergio Staino, e ha l'incipit in lingua originale.
In Cina, in una certa città, in una certa strada, un tempo c’era una enorme casa abitata da una grande famiglia. Oggi ci abitano molte famiglie e gli edifici sono ormai vecchi e anneriti, ma se si guarda meglio si capirà come un tempo quella fosse un’unica magnifica residenza. Viveva in questa casa insieme ai genitori, al nonno, agli zii e agli innumerevoli fratelli e cugini una ragazzina che amava il rosso, che in Cina è il colore che si usa in occasione delle feste: per questo era chiamata Rosso Ciliegia.