di Maria Rosa Mura
Associazione Il Gioco degli Specchi
Trento, 22 febbraio 2016
La libertà di movimento è un diritto fondamentale riconosciuto formalmente già da tempo. «Ogni individuo ha diritto alla libertà di movimento e di residenza entro i confini di ogni Stato. Ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi Paese, incluso il proprio, e di ritornare nel proprio Paese. Ogni individuo ha diritto di cercare e di godere in altri Paesi asilo dalle persecuzioni.» ( Articoli 13 e primo comma dell'articolo 14 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 Dicembre 1948).
La decisione del governo austriaco di innalzare una barriera alla frontiera italo-austriaca smentisce, invece, anche i propositi degli accordi di Schengen, che da questo diritto fondamentale prendevano spunto. Sappiamo, per esperienza, che la creazione di un nuovo muro alimenterà nuove paure e irrazionalità, come già succede altrove ed è già successo. Al 25°esimo anniversario ricordiamo il muro di Berlino, ma ne potremmo citare molti altri: il muro di Nicosia a Cipro, il muro del Sahara Occidentale tra Marocco e Sarahawi, il muro di Israele, la barriera contro i migranti di Ceuta e Mellila fino ad arrivare a quelle innalzate recentemente in Ungheria, Bulgaria o Grecia.
Per quanto si cerchi di presentare le finalità di questa decisione come pratiche, sappiamo bene che la realizzazione fisica di un muro denota e materializza un invisibile muro metaforico presente in ognuno di noi. Il muro che, sempre, separa il conosciuto dall'ignoto, il razionale dall'irrazionale, la costruzione del quale ci illude di essere al sicuro da qualcosa di cui abbiamo paura e che ci rifiutiamo di conoscere. Ci rifiutiamo, così, anche di riconoscere le responsabilità storiche e attuali dell'Europa e ci nascondiamo innalzando inutili difese alle nostre “piccole fortezze del benessere”, dando per scontato che i flussi migratori e il mescolarsi di culture e risorse umane non siano forieri di benessere.
Il Gioco degli Specchi, in virtù delle attività che da anni propone al fine di valorizzare la dignità della persona umana e le potenzialità positive dei fenomeni migratori, intende esprimere fortemente il proprio dissenso rispetto alla scelta del governo austriaco. Crediamo che possa esserci sempre un'altra possibilità di scelta e in virtù di ciò, vogliamo invitare istituzioni e società civile a prendere atto della realtà e ad agire con umanità, cercando soluzioni razionali e sostenibili, nell'interesse di tutti.
Saltiamo dall'altra parte del muro (in)visibile delle nostre paure!