Sulla crisi dei rifugiati l'Unione europea si gioca la sopravvivenza
La convenzione di Schengen risponde alla logica della condivisione
di Maria Rosa Mura
Chi costruisce muri non è cristiano, non è umano, non è nemmeno razionale e realista. Sorvolando sul primo aspetto - che dovrebbe essere ben presente a chi è stato allevato secondo questi principi religiosi -, non lo consideriamo umano perchè è un diritto di tutti gli uomini muoversi liberamente sulla terra a seconda dei propri bisogni vitali. Non è nemmeno realista perchè non sarà un muro a fermare la disperazione a cui stiamo assistendo. Non è intelligente perchè di fronte ad una Europa vecchia, logora, senza slancio, dovrebbe benedire la gioventù che si affaccia alle sue porte e le può garantire un futuro. Vanno cercate soluzioni, razionali, sostenibili e, ripetiamo, umane, tenendo però ben presente che la realtà planetaria sta per travolgere le ridicole difese delle piccole fortezze del benessere. Non approfondiamo i temi ben noti di responsabilità storiche e contemporanee, di un'economia predatoria, di conflitti provocati per gli interessi di pochi, di dittatori corteggiati per basso tornaconto. Vogliamo solo invitare a prendere atto della realtà, a non nascondere la testa nella sabbia, ad agire con umanità. Le persone e i popoli che si rinchiudono dietro le loro paure sono destinati a morire. Le persone e i popoli che con coraggio affrontano situazioni difficili e ne cercano la soluzione, con energia determinazione inventiva e generosità, sono destinati a vivere e a vivere meglio. Muoiono in mare? sono vittime di criminali trafficanti? cosa ci impedisce di far loro pagare un normale e civile traghetto di linea? Muoiono di freddo imbottigliati dai muri e dai fili spinati? La risposta non è la militarizzazione di campi improvvisati, ma l'organizzazione ordinata e con l'apporto di tutti quelli che vogliono aiutare. Chi non è religioso, chi se ne infischia di tutti gli altri, pensi allora al suo interesse: la cura di queste persone offre posti di lavoro a non finire, chiedete ai criminali che ci si sono avventati da un pezzo. I soldi per finanziare una accoglienza ci sono, basta sottrarli ai criminali di cui sopra e rubare un tantino di meno, poco poco. Pensi anche al suo futuro: prevenire è meglio che curare e cosa possono diventare quei bambini (una moltitudine!) impauriti e maltrattati? quei giovani in fuga da militari e poliziotti "accolti" da militari e poliziotti, pieni di energia vitale bloccata dalla camicia di forza dei campi e dell'inerzia? Non vogliamo muri, vogliamo soluzioni intelligenti e umane, non vogliamo lasciare ai nostri discendenti la vergogna di nuove Giornate della memoria. Le Giornate non servono solo a ricordare, con un piccolo brivido nella schiena, la disumanità dei tempi passati, servono a riconoscere i sintomi della malattia e prevenire la ferocia presente.