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L'identità di un popolo si esprime nel cibo?

L’identità di un popolo si esprime nel cibo?

Mangi come parli: la variante è la regola

di Maria Rosa Mura

“Se partiamo dall'ambito generico delle frasi quotidiane, è facile verificare come "gli altri” vengano spesso definiti dal cibo che mangiano.“

Il senso è sempre spregiativo: gli italiani sono ‘mangiaspaghetti’ o 'maccheronì’, i tedeschi 'crauti’ o 'Kartoffeln’, i francesi sono noti 'mangiarane’, e via specificando con le varianti locali, in Italia ad esempio con 'polentoni’ e 'magnagatti’.

 

Perin, Andrea - Ricette scorrette. Racconti e piatti di cucina meticcia, Eleuthera, Milano, 2009

Niente ci sembra definire una identità nazionale come la cucina, i nostri emigrati, come tutti i migranti, cercano di ripercorrere le strade dei gusti tradizionali del paese (o del paesello d'origine).

 

Losa, Valérie - Sapore italiano, Zoolibri, Reggio Emilia, 2010

Per le strade delle Little Italy nei giorni di festa si diffonde il profumo del ragù.

"Ci accolsero, fluttuanti nell'aria, gli odori primordiali che arrivavano dalla cucina, la carne che friggeva, i pomodori che gorgogliavano. Ci diede subito da mangiare, brodo di pollo con scarola e polpettine minuscole, peperoni imbottiti, i biscotti regina fatti in casa, pieni di sesamo e vaniglia. Non ho mai dimenticato quel pranzo da lei, uno dei primi pranzi tradizionali italiani che avessi fatto”

 

Ragusa, Kym - La pelle che ci separa, Nutrimenti, Roma, 2008

Si andava a caccia del prodotto originario così come ora l'immigrato marocchino fa venire dal suo paese  la menta fresca per il tè.

Eppure. Niente mi sembra più falso di questa convinzione, che sia la cucina a definire un popolo. La cucina è il prodotto di un percorso che ha accumulato sedimentato miscelato compenetrato molti elementi della più diversa provenienza. Il legame profondo con la propria comunità è in realtà il legame con la cucina 'della mamma’, con la famiglia, con le nostre abitudini.

Questo collegamento cucina-identità ci dice molto anche sul concetto stesso di identità: un percorso appunto, un cammino, una costruzione mai finita, così come la cucina è sempre diversa e, casualmente o intenzionalmente, si rinnova. Niente meglio della cucina (solo la lingua, entrambi attività quotidiane) si presta a esercitarsi per creare sapori nuovi, mescolando nuovi ingredienti, usando diversamente quelli noti, sperimentandone altri di altre tradizioni, arrivati da lontano e dalle scoperte gastronomiche di altri popoli.

Immaginate la birra senza luppolo? eppure solo nel medioevo a qualcuno è venuto in mente di aggiungerlo.

L'identità gastronomica mediterranea? è un crogiolo di mescolanze, una messa in comune di diversità con rilevanti apporti prima provenienti dal mondo arabo poi da quello al di là dell'Atlantico. Ma quale 'dieta mediterranea’! è solo un'astrazione di dietologi moderni e gli spaghetti al pomodoro rappresentano con grande evidenza “gli altri che sono in noi”.

 

Montanari, Massimo - Il riposo della polpetta e altre storie intorno al cibo, Laterza, Bari, 2009

La cucina non è una realtà semplice, è complessa, come l'identità personale. La cucina, come la persona, non può essere impastoiata, evolve, migliora, peggiora. La variante è la regola. È viva e vitale solo se cambia, si adatta, si confronta con altre 'identità’ in un continuo scambio creativo.

E allora diffondiamo un'altra metafora di identità che meglio corrisponda a quello che di continuo sperimentiamo nella vita reale: non parliamo delle nostre radici o di antenati da cui “discendiamo”, aboliamo le immagini “verticali” che ci imprigionano nella terra per privilegiarne una “orizzontale”: “In luogo di quelle albero/radici o sommità/discesa, così verticali, si potrebbe ricorrere all'immagine, assai orizzontale, di fiume/affluenti.”

 

Bettini, Maurizio - Contro le radici. Tradizione, identità, memoria, Il Mulino, Bologna, 2011

La fluidità di una miriade di fonti, ruscelli, torrenti, affluenti che si contrappone alla lignea fissità delle radici, ma che ugualmente concorre a formare un corso d'acqua maggiore ben caratterizzato e definibile.

Ora provate le “Ricette scorrette” di Andrea Perin o quelle di “Sapore italiano”: mescolate bene e aggiungete per insaporire un pizzico della vostra identità.