Tu sei qui

Poesia

Basir Ahang, da Kabul a Venezia

Giubilo d’autunno

Sono lieto

nella grossolanità della notte

con il caffè e le sigarette

che mi tengono sveglio

ed ammiro l’infanzia e la gioventù

camminando nei corridoi della mente

come un bambino che scivola

e ride sul mondo

e tra la baldoria

bussa alle porte dei suoi desideri

Sono lieto

della sensazione

del flusso d’aria fredda

che accarezza continuamente

gli occhi

e con insistenza

riflette la gioia

dei bambini di questa città

Sono lieto

della leggera brezza

con la quale i lacci dei miei capelli

volteggiano

e sotto la pallida luce della

notte

brillano

Sono lieto

della visione di queste genti

sono felice

io che ero abituato agli incubi

della notte

ora sono felice e respiro

i desideri dei bambini di questa città

Immigrato

Abbandona la vertigine

sepàrati

dal tuo nero presentimento

strappa via

il dolore e la pena

gettali lontano

e renditi sottile

e renditi leggero

come il filo spinato

oltre il quale devi passare

 

Prepara un ultimo commiato

con il tuo cuore

con la tua lingua

e con qualunque cosa

appesantisca i tuoi ricordi

 

Abbandona tutto

attraversa il confine

e lasciati scivolare sul terreno

come spoglia morente

abbandonata in battaglia

 

Tira un sospiro di sollievo

e alla fine del viaggio

di notte

a voce alta

osserva il tuo passato

cosicché la mattina

tu possa diventare

un buon titolo

per il giornale

e morfina per il tuo stesso dolore

 

Dipingi

le freddi notti

dell’inverno

degli umani sentimenti

tutto questo è solo divagazione

 

E l’immigrato è una foglia

caduta da un albero

in autunno

Solo per esser calpestata

dal primo passante

Desiderio d’estate

Voglio stare fra le tue braccia

e la mia carne strisciare mille volte

sulle curve del tuo corpo

diventare cera

diventare acqua

e nella discesa del tuo corpo

fluire

su di te voglio avvertire

il tepore della spiaggia del Mediterraneo

ed attraverso le tue labbra

ubriacarmi del vino più soave

di Firenze

voglio disegnare sul tuo corpo

le mie poesie

e lasciare sul tuo seno

le mie labbra

come un ricordo

se solo il pugnale delle tue ciglia

me lo permettesse

Basir Ahang, "Sogni di tregua", Gilgamesh Edizioni, Asola (MN), 2015

Basir Ahang è un poeta, giornalista e attivista per i diritti umani nato a Ghazni, in Afghanistan.

Nel 2006 mentre si trovava in Afghanistan iniziò a collaborare con un giornalista del quotidiano "La Repubblica". In quel periodo, il giornalista e fotografo, Gabriele Torsello, venne rapito dai Talebani nella provincia di Helmand. Basir Ahang è stato direttamente coinvolto nella liberazione del giornalista. Dopo il rilascio di Torsello, è stato oggetto di minacce e intimidazioni da parte dei Talebani e per questo costretto a fuggire dall'Afghanistan. Nel 2008 Basir ha ottenuto lo status di rifugiato politico in Italia. Nel 2009 ha svolto il suo primo viaggio in Grecia, con l'obiettivo di documentare la tragica situazione dei rifugiati. Da anni si è occupato di diversi progetti volti a richiamare l'attenzione sulla situazione del suo paese e soprattutto del popolo Hazara, uno dei maggiori gruppi etnici in Afghanistan. Tra i siti che hanno pubblicato i suoi articoli vanno annoverati Kabulpress, “BBC” Persian, Deutsche Welle, Al Jazeera, Radio Zamaneh e Frontiere News. Basir Ahang si occupa anche di poesia e di cinema. Molte delle sue poesie sono state tradotte in italiano, inglese e spagnolo. Nel 2014 ha partecipato al Festival Internazionale “Ottobre in Poesia” di Sassari, ottenendo il premio speciale della critica. Basir ha inoltre partecipato al Festival Internazionale di Poesia di Medellin in Colombia a luglio del 2015. Sempre nel 2015 ha vinto il Premio Speciale della Giuria del Concorso nazionale di poesia “Città di Sant’Anastasia” e nello stesso anno ha pubblicato in italiano la raccolta di poesie "Sogni di tregua" per la casa editrice Gilgamesh Edizioni. http://www.basirahang.com/