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Letteratura dell'immigrazione in Italia

‬Terre senza promesse.‭ ‬Storie di rifugiati in Italia

Editore: 
Avagliano
Anno: 
2011
Luogo di edizione: 
Roma
Autore: 

Presentazione: 

Il Centro Astalli raccoglie nuovamente le storie di persone che hanno rischiato la vita per raggiungere l'Italia e che hanno trovato occasione e coraggio di raccontarsi grazie all'iniziativa dell' associazione storica che si occupa di rifugiati e richiedenti asilo.‭ ‬Un testo‭ ‬che permette a chi legge di capire cosa queste persone si sono lasciate alle spalle e perchè,‭ ‬che cosa hanno subito nel loro viaggio e infine quale tipo di accoglienza hanno ricevuto.‭ ‬Ciascuna testimonianza è introdotta da uno scrittore italiano.‭

Lingua Madre duemiladodici.‭ ‬Racconti di donne straniere in Italia

Editore: 
‬Edizioni SEB27
Anno: 
2012
Luogo di edizione: 
Torino
Autore: 

Presentazione: 

È l'edizione annuale dei testi che hanno partecipato al concorso Lingua Madre,‭ ‬a cura di Daniela Finocchi,‭ ‬con racconti di donne italiane che guardano alla migrazione per capire meglio se stesse e racconti di immigrate che a volte sono o diventeranno note per i loro scritti.‭ ‬Tra i molti temi affrontati:‭ ‬la possibilità di comunicare al di là delle barriere linguistiche,‭ ‬con il linguaggio dell'affetto e del corpo,‭ ‬la‭ "‬doppia assenza‭"‬,‭ ‬la sofferenza nel sentirsi sempre estranei,‭ ‬il ricordo nostalgico della casa dell'infanzia,‭ ‬il desiderio di appartenenza e il grido dei fi

Piccolo, rosso e altri racconti

Editore: 
Cosmo Iannone
Anno: 
2012
Luogo di edizione: 
Isernia

Recensione: 

‎Nei sei racconti di questo libro (di cui uno, «La coccinella di Omero» già apparso in «Mondopentola») Božidar Stanišić disegna l'esistenza con la profondità della poesia e il dettaglio del pittore, con una comprensione dovuta anche a quel suo vivere costantemente nell'«intertempo», strappato dal «per sempre» della sua casa della sua patria della sua lingua, con‭ la sensazione di essere straniero che ti accompagna nella vita, «così come l'ombra segue tutti gli esseri viventi»‬.


Petali di orchidea

Editore: 
Barbera
Anno: 
2012
Luogo di edizione: 
Siena
Autore: 

Recensione: 

Testo semplice da leggere, lineare, prende il suo titolo dal nome stesso dell'autrice: Lanbo significa infatti "ondata di orchidee", e anche i suoi fratelli hanno avuto nomi la cui base è la parola orchidea.
Qui sono solo alcuni 'petali', alcuni elementi di una autobiografia che ci racconta come sia arrivata a Roma una giovane cinese.

La lingua di Ana. Chi sei quando perdi radici e parole?

Editore: 
Infinito edizioni
Anno: 
2012
Luogo di edizione: 
Roma

Recensione: 

Questo romanzo di Mujčić aggiunge un tassello importante a quella che, per praticità, chiamiamo la letteratura della migrazione in lingua italiana, in quanto focalizza l’attenzione, come appare evidente dal sottotitolo, sul significato che ha per chi emigra la perdita del proprio paese e di tutto ciò che questo implica, ossia “radici e parole”.

Radici

Editore: 
orecchio acerbo editore, collana Edizioni Libri Serigrafici E altro
Anno: 
2010
Luogo di edizione: 
Roma
Autore: 

Presentazione: 

Questo testo interamente fatto a mano è il frutto di un laboratorio artigianale che crea una riflessione personale e collettiva sulla migrazione.
Attraverso il tema comune dell'albero vengono raccontate diciassette storie diverse, vite di migranti di tutte le parti del mondo raccolte, elaborate e trasmesse con immagini preziose, a parole e con il disegno.
L'albero del dubbio che cresciuto e fattosi grande viene scosso dal desiderio di camminare e una parte di lui inaridisce:
"Solo molti anni più tardi
capì che vivere significa
perdersi per ritrovarsi."

Erano come due notti

Editore: 
orecchio acerbo editore, collana Edizioni Libri Serigrafici E altro
Anno: 
2011
Luogo di edizione: 
Roma
Autore: 
Presentazione: 

In questo prezioso libretto serigrafato, fatto a mano e ad edizione limitata, si citano da "La tempesta" di Shakespeare versi che possano consolare le storie appena accennate con poche parole e preziose immagini : "ma nulla di lui va disperso".
Non si perdono le lacrime delle madri che salutano i figli ancora piccoli che partono col padre, le sofferenze nel carcere e la morte nel deserto, la paura che fa pregare anche i non credenti nell'affrontare l'ignoto e il mare.
"Erano come due notti: la notte e il mare nero come la notte che ci viene addosso."


Lingua Madre Duemilaundici. Racconti di donne straniere in Italia

Editore: 
edizioni SEB 27
Anno: 
2011
Luogo di edizione: 
Torino
Autore: 

Recensione: 

Daniela Finocchi cura la raccolta dei testi selezionati tra quanti hanno partecipato alla sesta edizione del concorso letterario nazionale “Lingua madre”. Il concorso è promosso insieme al Salone Internazionale del Libro di Torino ed è noto per le sue attività culturali su tutto il territorio nazionale. Svolge un ruolo importante nel far emergere pensieri e sentimenti di donne immigrate e di italiane che si interessano di migrazione.

Voci di anime

Editore: 
Marietti 1820
Anno: 
2011
Luogo di edizione: 
Genova
Autore: 

Presentazione: 

L'esordio letterario del giovane italo-siriano vede una raccolta di racconti in cui l'autore rievoca il paese di suo padre, ricreandone le atmosfere e dando voce ai suoi personaggi. Non mancano nei testi i riferimenti alla condizione delle seconde generazioni, al loro vivere tra due o più lingue e culture ed al rischio di sentirsi stranieri ovunque: esperienza che l'autore per primo ha vissuto e che riporta nella sua scrittura.

L'uomo che manca

Editore: 
Lantana
Anno: 
2011
Luogo di edizione: 
Roma

Presentazione: 

È un freddo mattino di marzo e l’Italia anonima di chi ogni giorno va al lavoro in ospedale, al bar, in ufficio, si risveglia lentamente. In un cantiere edile di Nocera Umbra le lamiere risuonano, ovattate dalla terra e dal cemento, ma un movimento verticale lacera l’aria: Altim, operaio albanese, precipita da un montacarichi. Ora lotta per sopravvivere nel reparto di rianimazione, mentre l’attesa della sua fine – una nuova, silenziosa morte bianca – irradia tensioni contrastanti. Attorno alla stanza d’ospedale si muovono poche figure, appese per motivi diversi al suo destino.

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