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Letteratura dell'immigrazione in Italia

La pelusa

Editore: 
Nottetempo
Anno: 
2007
Luogo di edizione: 
Roma

Recensione: 

La «pelusa» non è la polvere:

Restituiscimi il cappotto

Editore: 
Fernandel
Anno: 
2004
Luogo di edizione: 
Ravenna

Recensione: 

Dopo un primo romanzo argentino, Rio Sauce (Buenos Aires, Pradiso, 1999), Adrián Bravi prosegue in Italia la sua attività di scrittore con Restituiscimi il cappotto e Un orizzonte così lontano, due racconti lunghi pubblicati dall’editore Fernandel nel 2004. Il primo testo è quello che dà il titolo alla raccolta, ma in entrambi sono ben riconoscibili una monocromaticità di tono, un’atemporalità sospesa e uniforme, una monospazialità e una propensione ossessiva e melanconica che stringono il lettore in una morsa da teatro dell’assurdo.

Nuvole sull'equatore

Editore: 
Nerosubianco
Anno: 
2010
Luogo di edizione: 
Cuneo

Presentazione: 

Il secondo romanzo della scrittrice di origine somala affronta il tema dei meticci, i figli nati dalle unioni di italiani con donne delle colonie, spesso non riconosciuti dai padri e maltrattati dalla società. La protagonista di questo romanzo è Giulia, che attraversa una infanzia a tratti dura per poi riuscire, a fatica, a ritrovarsi e a dare un senso alla sua esistenza.

La mia casa è dove sono

Editore: 
Rizzoli
Anno: 
2010
Luogo di edizione: 
Milano
Autore: 

Recensione: 

Ha trovato la sua vena più felice Igiaba Scego in questo libro che sente la lezione del suo lavoro di giornalista: sintesi, concretezza, passione e poesia insieme.
È l'analisi diretta della sua esistenza, dei suoi rapporti familiari, dei suoi legami con la patria dei genitori e sua, dei rapporti con la storia e la cronaca dell'Italia in cui è nata e vive.

Presentazione: 

"Sono nera e italiana. Ma sono anche somala e nera"
Abbiamo scelto di mettere in rilievo questo libro come omaggio a tutti i figli di immigrati che giorno dopo giorno, e spesso con la fatica di superare difficoltà esterne ed interiori, costruiscono una nuova ITALIA plurale che riesce a comprendersi, a convivere, a riconoscere la sua ricchezza.

Fra-intendimenti

Editore: 
Nottetempo
Anno: 
2010
Luogo di edizione: 
Roma

Recensione: 

I racconti della scrittrice di origine somala emigrata in Italia da molti anni si mostrano molto legati, comprensibilmente, al passato e alla terra che si è lasciata alle spalle. Si potrebbe inserire nel piccolo gruppo di autori e autrici provenienti dalle ex-colonie italiane che hanno deciso di scrivere in italiano anche per mostrare ai lettori italiani che la storia di questi due paesi ha molti tratti in comune, più di quanto la memoria e consapevolezza collettive lascino intravedere.

Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio

Editore: 
e/o
Anno: 
2006
Luogo di edizione: 
Roma

Presentazione: 

Il secondo romanzo dello scrittore di origine algerina ricorre al genere del noir per descrivere le relazioni complesse e spesso conflittuali tra gli inquilini di una palazzina romana, in cui convivono italiani e stranieri, quasi tutti immigrati a Roma da varie parti d'Italia e del mondo. Un romanzo che gioca sull'ironia e sui reciproci stereotipi e che ruota intorno alla figura del misterioso, ma benvoluto da tutti, Amedeo/Ahmed, che, dopo l'assassinio iniziale del personaggio chiamato Gladiatore, ha fatto sparire ogni traccia di sè.

Lingua madre Duemiladieci. Racconti di donne straniere in Italia

Editore: 
edizioni SEB27
Anno: 
2010
Luogo di edizione: 
Torino
Autore: 

Recensione: 

Se qualcuno vuole capire qual è l'Italia 2010, con quali persone si trova a convivere, quali cambiamenti ha apportato l'immigrazione, ha due modi: l'osservazione diretta e l'ascolto delle persone che incontra o la lettura di libri. L'una insieme all'altra gli offre le migliori opportunità di capire a fondo.
Questo è un libro che può aiutare a conoscere le persone che incontra nella sua giornata e quelle che sfiora senza poter comunicare. Sono tutte voci femminili, racconti scritti da donne immigrate o da italiane che guardano attente alla migrazione.

madrelingua

Editore: 
Besa
Anno: 
2005
Luogo di edizione: 
Nardò

Recensione: 

madrelingua («proprio così, con la “m” minuscola», precisa l’autore) è un romanzo che non è un romanzo, ma – paradossalmente – è forse, oggi, l’unica narrazione lunga possibile, in un mondo sempre più veloce, parcellizzato, relativo: liquido, per dirlo con Bauman. Dunque, se per romanzo intendiamo un’epica del mondo contemporaneo, uno sguardo lucido ed obliquo sulla realtà che viviamo, il romanzo deve necessariamente mutare forma per farsi interprete di questa crisi che è della società, dell’individuo-persona, ma anche letteraria ed intellettuale.

Il mare di mezzo. Al tempo dei respingimenti

Editore: 
Infinito edizioni
Anno: 
2010
Luogo di edizione: 
Roma

Recensione: 

È nato nel 1982 Gabriele Del Grande: un giovane bamboccione? No, passa il tempo a cercare notizie, a verificarle, a scriverle, sui giornali, sul suo blog, http://fortresseurope.blogspot.com, divenuto ormai un punto di riferimento importante, le pubblica in testi molto presentati e letti. È il caso di questo suo ultimo libro, frutto di tre anni di inchieste. Si tratta di fatti che conosciamo dalla cronaca, grazie proprio al suo impegno di giornalista, non sempre messi dai media nella dovuta evidenza.


La notte della fuga. Storie di rifugiati in Italia

Editore: 
Avagliano
Anno: 
2005
Luogo di edizione: 
Roma
Autore: 

Presentazione: 

Si tratta di vicende raccolte a cura del Centro Astalli in una serie di colloqui tra gli interessati e gli operatori del Centro. La colombiana minacciata dai guerriglieri che scappa lasciando la figlia, l'algerino che scrive al famoso cantante ucciso, il curdo fuggito dalla Turchia e quello scappato dall'Iraq, l'armena e il sudanese, il mauritano a cui 14 anni di schiavitù hanno congelato la vita.

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