Uscito nelle librerie a novembre 2006, 537 pagine, questo testo costituisce un punto di riferimento insostituibile per chi vuole saperne di più sulla realtà culturale attuale, il primo bilancio importante della cultura italiana creola del nuovo millennio.E' una antologia ragionata di letteratura migrante, con testi letterari, informazioni e analisi critica di quanto sta succedendo nella società contemporanea, delle trasformazioni che in essa avvengono e di come si esprimono nella narrativa e nella poesia, ma anche nel teatro, nella musica e nel cinema.
Una raccolta di racconti di scrittori immigrati in Italia, in cui più voci ed esperienze nelle migrazione si affiancano.
Un villaggio di cui non è definito il tempo ed il luogo, ma vivo di personaggi dominati da una vecchia con la fama di maga. Da lì parte il giovane nipote che rifiuta i suoi poteri e cerca invece di capire da solo il senso della vita. Questo il racconto ricostruito da un dottore e da un avvocato, nei nostri luoghi, nei nostri tempi, in presenza di un misterioso paziente.
Il racconto che dà il titolo alla raccolta sottolinea l'estraniamento progressivo anche nei confronti della madrepatria: ogni volta che torna sente sempre meno l'Argentina, agli occhi degli amici è sempre più un alieno, la sua identità è a rischio.
L'argonauta, il piccolo mollusco che vive lasciandosi trasportare dalle correnti.Un uruguaiano tranquillo, un impiegato 'normale', un po' pavido, passa le sue giornate sprofondato tra fascicoli anonimi legati con lo spago.
Il romanzo è presentato il 29 maggio 2009 nella trasmissione radiofonica della Rai regionale Cammei.
Tema dei racconti: il confronto interculturale e lo scambio dei punti di vista tra immigrati ed "indigeni" europei. Protagoniste sono le donne.
Un bambino marocchino arriva in Italia con la sua famiglia: è una storia di immigrazione vissuta attraverso i suoi occhi nel contesto familiare, con piccole storie quotidiane.
Un giovane marocchino arriva a Milano sperando di trovare lavoro. Patisce le difficoltà, le umiliazioni e anche i raggiri legati alla vita degli immigrati, in particolare dei clandestini. Lo aiutano a resistere la fede islamica e poi la conoscenza della lingua italiana che gli consentono di avere nuovi legami d’amicizia.
Raccontare da un altro punto di vista, ricorrendo ad una prospettiva eccentrica, aggettivo che la stessa autrice aveva utilizzato per descrivere se stessa, in un articolo di qualche tempo fa potrebbe essere il fulcro di questo romanzo
Il romanzo vincitore del settimo concorso Eks&tra ha il pregio di porre in luce, in maniera netta, uno dei temi centrali nella vita degli immigrati di oggi come di ieri: il lavoro.
L’autrice è una giovane croata che vive in Italia dal 1995 e L’orecchino di Zora rappresenta il suo romanzo d’esordio.
Il tema del concorso del 2007 era “lavoro bianco/lavoro nero”, saggia e nient’affatto scontata scelta per un concorso di letteratura della migrazione, che ha voluto accendere i riflettori su un tema che brucia, alquanto impopolare e di cui si parla poco.
Il romanzo è presentato nella trasmissione radiofonica Cammei della Rai regionale il 5 giugno 2009.