Pensionare i combustibili fossili - Assumere energie rinnovabili - Tutelare i diritti delle foreste- Non buttare via niente
Le miniere di carbone del Limburgo in Belgio furono meta di molti italiani costretti a emigrare. L’analisi proposta in questo volume è basata sui risultati di una ricerca svolta nel paese di Lindeman, dove l’autrice, figlia di un immigrato italiano, è nata e cresciuta. Le condizioni di lavoro dei minatori italiani, le modalità dell’accoglienza, le difficoltà d’integrazione, il razzismo e le problematiche legate al rispetto delle differenze emergono dalle testimonianze dei diretti interessati, che condividevano la speranza di costruire una vita migliore per sé e i loro figli.
Volume curato da Michele Colucci e Stefano Gallo che analizzano le migrazioni interne del Duemila, un fenomeno che ha qualche punto in comune con quello del passato più recente, ma che si presenta in forma nuova e in genere poco visibile, soprattutto al grande pubblico.
Andreina De Clementi mette in collegamento la grande emigrazione dei primi decenni postunitari con l’esodo del secondo dopoguerra e ne evidenzia analogie e differenze. In una ricostruzione ricca e ben documentata, che attinge le sue fonti soprattutto da epistolari, interviste e in generale bagagli di memorie delle famiglie di emigranti, si forniscono al lettore le coordinate utili alla comprensione del fenomeno migratorio nel suo complesso, consentendo di collocare nel loro contesto temi di indubbia rilevanza e originalità quali il vissuto e la soggettività dei protagonisti.
Il Dizionario Enciclopedico delle Migrazioni Italiane nel Mondo (demim) è un’opera ideata e diretta da Tiziana Grassi, con il coordinamento scientifico di Delfina Licata, la direzione editoriale di Enzo Caffarelli e la collaborazione della Fondazione Migrantes. Il volume è a cura di Tiziana Grassi, Enzo Caffarelli, Mina Cappussi, Delfina Licata e Gian Carlo Perego. Il volume si articola in 1.500 pagine con 700 lemmi-articoli e 160 box di approfondimento, 17 appendici monotematiche, 500 illustrazioni a colori e in bianco e nero.
Un saggio agile, corredato di cronologia e ricca bibliografia, che riesamina gli eventi di quegli anni nei paesi dell'Europa allora comunista, con particolare attenzione agli aspetti economici e al modo in cui una crisi economica si è andata trasformando in crisi politica e di regime con esiti a volte tragici e transizioni in ogni caso sempre complesse.
Stefano Bottoni, docente alla Scuola di Scienze politiche dell'Università di Bologna, comincia col definire il concetto di Europa orientale e avvia una preziosa sintesi storiografica su un'area molto vasta, dal Baltico al Mediterraneo. Ricca la bibliografia di riferimento.
Qui un'intervista all'autore: http://www.balcanicaucaso.org/aree/Balcani/Un-altro-Novecento-116457
Una lucida analisi, scritta nel 1946 da uno studioso di diritto e politica internazionale, sull'impellente necessità di trovare soluzioni democratiche ai problemi etnico linguistici ed ai nazionalismi di questa parte d'Europa.
A cura di diversi autori e con ricche indicazioni bibliografiche, viene sviluppata una riflessione sistematica sugli «oggetti», tra filosofia, sociologia, semiotica, etnologia e teorica del design. Nella seconda parte, che si riferisce ad una mostra realizzata a Bolzano nel 2007, alcuni designer raccontano biografie di singoli oggetti.
Si tratta della tesi di dottorato dell’autore che ha avuto accesso a storiografia in italiano, ma anche sloveno, tedesco, croato e inglese, tenendo quindi presenti diversi punti di vista per una regione culturalmente molto variegata.