Il volume di Massimo Montanari offre alcuni cenni di storia dell'alimentazione in maniera discorsiva e accattivante, resa tale anche dalla scelta formale di riunire brevi paragrafi incentrati ogni volta su un alimento differente. Montanari ci mostra in prospettiva storica, a partire dal Medioevo, l'evoluzione del gusto, dell'uso e della elaborazione dei cibi, strettamente legati alla contingenza del momento.
Spostarsi sul territorio è una prerogativa dell’essere umano: l'uomo si è nel tempo diffuso ed ha popolato tutto il mondo con complessi fenomeni di selezione ed adattamento. Livi Bacci ripercorre la storia delle migrazioni, dall'origine alla contemporaneità, in un testo agile, denso di dati e riflessioni.
Un libro di Stefano Zangrando e Silvia Camilotti, dove tra studi e interviste si riflette sul rapporto tra letteratura e migrazioni in Italia.
Il percorso letterario in cui la studiosa iranista e islamologa accompagna il lettore si sviluppa a partire dal XIX secolo sino ai giorni nostri e presenta le più significative autrici iraniane che hanno fatto ricorso alla letteratura per denunciare, descrivere e rappresentare i mutamenti culturali, sociali e politici che hanno caratterizzato l’Iran e la sua tumultuosa storia recente. L’attenzione alla componente femminile è molto viva nei testi e in numerose occasioni Vanzan parla di sensibilità femminista.
Roba da donne ritorna sul tema della letteratura scritta dalle donne intesa come una forma di libera espressione di sé e di riflessione sulla realtà circostante, con una sguardo sensibile e attento alla condizione femminile ed ai rapporti di genere.
La narrazione infatti, che sia in forma autobiografica o meno, ha significato per le donne una forma
di conoscenza e riscoperta di sé, di rivendicazione di spazi propri di autonomia e libertà.
Anna di Sapio lavora a questo libro con Marina Medi.
“Non può esistere futuro senza memoria, è quindi importante recuperarla soprattutto per le nuove generazioni, quelle chiamate appunto a costruire il futuro.
Ci sono pagine della nostra storia che abbiamo rimosso, come il periodo dell'espansione coloniale.”
Il volume analizza alcuni percorsi migratori, anche a partire dallo strumento della raccolta delle storie di vita, indicando come fattori intrinseci ed estrinseci ai paesi di destinazione compromettano in molti casi la riuscita del progetto stesso. L'analisi di taglio sociologico basata anche sulla somministrazione di interviste e questionari (riportati in appendice) mette in evidenza situazioni sia di successo che di difficoltà, indagando cause e problematiche.
Negli ultimi quindici anni le classi multiculturali sono diventate una realtà sempre più diffusa, non soltanto nelle grandi città ma anche nei piccoli centri, con ragazzi africani, asiatici, sudamericani e dell'Est europeo che parlano un centinaio di lingue diverse. Molti di loro sono nati nel nostro paese e in prima elementare hanno già una buona padronanza dell'italiano. Ma per i mass media e per una parte dell'opinione pubblica la loro presenza è una sorta di emergenza nazionale, una minaccia alla qualità dell'apprendimento.
L'antropologia e la differenza degli esseri umani vengono spiegate ai bambini in modo semplice e coinvolgente. L'autore immagina di dialogare con le nipotine, racconta dei suoi viaggi e dei suoi incontri veri o virtuali con grandi studiosi, chiamati per nome come i vecchi, cari amici che sono.
L'intensificarsi degli effetti dei processi di globalizzazione e, in particolare, dei crescenti flussi migratori, trasformano l'idea di cittadinanza. La crisi di una piena coincidenza tra comunità politica, comunità di residenti e comunità che si riconosce in un ethos nazionale rende problematica la conservazione di quel delicato equilibrio tra inclusione ed esclusione, universalismo e riconoscimento delle differenze, su cui ha trovato fondamento l'idea moderna di cittadinanza.