Per circa un secolo tra i maggiori paesi d’emigrazione, l’Italia è diventata negli ultimi decenni una delle principali mete delle migrazioni internazionali. Non meno rilevanti sono stati i flussi interni, che hanno ridisegnato la geografia umana del paese, spostando masse ingenti dalle campagne alle città.
Riportiamo dalla ampia presentazione del volume inviataci dall'autrice:
Nelle cosiddette primavere arabe, innescate anche grazie al contributo femminile, le donne sono state alla testa dei movimenti, spesso mettendo da parte i loro interessi di genere.
In Tunisia come in Egitto, in Bahrein come nello Yemen, le donne sono (state) attive nell’organizzare e partecipare alle proteste di strada, fianco a fianco ai compagni maschi.
In alcune realtà, hanno rappresentato elementi chiave della campagna pubblicitaria e mediatica che ha richiamato l’attenzione sui problemi della popolazione tutta. Primavere rosa
Molti minori sono partiti con i familiari, specie verso le destinazioni lontane, ma molti sono stati affidati dai genitori a dei 'padroni', a volte per una forma di apprendistato a volte per togliere da casa il peso di altre bocche da sfamare. Stagionali come le ciodete/i dal bellunese al Trentino, migranti di lungo periodo per lavori faticosi, pericolosi o di accattonaggio, spesso vittime di trafficanti di esseri umani, i minori italiani sono una parte rilevante della nostra emigrazione e coinvolge tutte le regioni, colpendo soprattutto le zone di montagna.
È un’analisi dei pregiudizi che hanno accompagnato nei secoli la migrazione italiana, banchieri fiorentini e mercanti di Venezia, artisti e nobili come operai e lavoratori. Ambigui e infidi, accusati di machiavellismo, mafiosi e terroristi, gli italiani emigrano nel mondo portandosi incollata una cattiva fama che li colpisce non solo con epiteti ed ingiurie, difficoltà e veti, ma anche in modo più tragico
togliendo loro la vita. Il testo ricostruisce questi fatti e dà conto dell’immaginario che si
L’Italia del dopoguerra ottiene dall’ONU l’incarico di amministrare la Somalia e di preparare l’ex colonia all’indipendenza ed alla democrazia. Non è però cambiata la mentalità coloniale e sono addirittura presenti i funzionari fascisti di un tempo. Troppe sono nel governo italiano le preoccupazioni per la situazione internazionale, la volontà di garantirsi legami e vantaggi per il futuro, anche formando una classe dirigente italofona. Deboli invece gli sforzi per risolvere i problemi della Somalia e per avviare davvero un processo democratico.
Numero monografico della rivista Narrativa che raccoglie numerosissimi contributi scientifici sul tema del postcoloniale nella più recente letteratura italiana contemporanea.
Un testo molto ricco di spunti, bibliografia e interpretazioni in un ambito che ottiene un interesse crescente all’interno degli studi d’italianistica a livello nazionale e internazionale, grazie anche alla pubblicazioni negli ultimi anni di testi narrativi in lingua italiana incentrati sul colonialismo italiano.
Andrea e Fiorenza, attori, con un figlio piccolo, sono a Šutka, una località vicino alla capitale della Macedonia, abitata quasi esclusivamente da Rom. Vogliono conoscere e capire questa comunità, qui particolarmente libera di esprimersi, e lo fanno lentamente analizzando tutti i propri preconcetti e le diverse sfumature della realtà. Instaurano rapporti di amicizia in particolare con una famiglia, di cui raccontano le vicissitudini e aprono un percorso di riflessione con un gruppo teatrale Rom.
Saponari, docente di Storia del cinema italiano all’università di Bari, ripercorre nelle pagine dell’introduzione il racconto che il cinema italiano ha fatto dell’emigrazione esterna, di quella interna all’Italia e dell’immigrazione, fornendo molte indicazioni delle opere prodotte dal dopoguerra fino ai nostri giorni. Passa poi ad analizzare nel dettaglio alcuni film significativi, da Il cammino della speranza del 1950 a La sconosciuta o Nuovomondo del 2006.
È il primo volume di una collana che indaga sul modo in cui il cinema nazionale racconta le culture diverse da quella italiana e l'immigrazione.