1911-1964. I romanzi e racconti raccolti in questa poderosa opera sono ambientati in Cirenaica, la provincia orientale della Libia, dal 1911 – quando quella terra era una trascurata provincia dell’impero ottomano – al 1964 – allorché le scoperte di ricchi giacimenti petroliferi alterarono radicalmente la vita del paese.
Autunno 1989. Una piccola cittadina della Moldavia sta vivendo i suoi ultimi mesi sotto il regime comunista. Catalin, un giovane insegnante logorato da lunghe lotte politiche sotterranee e amori sbagliati, taglia i ponti con il suo passato da dissidente e decide di stabilirsi in una tranquilla cittadina di provincia. Ma la vita lo porta di nuovo su binari sconosciuti e imprevisti.
É Magda, la sua studentessa dell’ultimo anno, il suo tormento e la sua salvezza al tempo stesso, la ragazzina il cui cuore ribelle porta ad andare sempre controcorrente
Il titolo del romanzo della scrittrice nonché artista americana, che oltreoceano ha oramai collezionato prestigiosi riconoscimenti, evoca nella sua traduzione italiana (molto distante dall'originale, The Buddha in the Attic) una atmosfera quasi magica, sospesa e surreale.
In realtà, il tema che tratta è tutt'altro che idillico, in quanto racconta della migrazione di moltissime donne giapponesi verso gli Stati Uniti all'inizio del XX secolo, spose per procura a mariti incontrati solo in fotografia.
E venne la notte è la storia di una presa di coscienza, quella di un bambino ebreo in un paese arabo che, travolto da una improvvisa guerra, riesce a comprendere il legame fra la propria esperienza e la memoria storica della sua famiglia, a trasformare una drammatica vicenda personale in una lettura del mondo e della natura umana. Ma è la stessa storia della sua famiglia, cacciata nel 1490 dalla Spagna della Santa Inquisizione e condannata a vagare per l'Europa fino all'approdo in Africa nel 1900.
Il web cinese registra oggi oltre 500 milioni di utenti. Nonostante i tentativi di censura e di “armonizzazione” compiuti dal governo, il popolo della rete si impone nella Cina di oggi e disegna un intreccio di reti e relazioni spesso invisibile a prima vista, a causa della sua intrinseca molteplicità.
Dedichiamo questo spazio ad un testo che non si occupa di migrazione, ma di una attività che ad essa si relaziona strettamente: la traduzione. Si tratta di una riflessione continua, sostanziata di esperienza e di colti riferimenti, sul lavoro di chi traduce, l'arte o, come dice Ilaria Vitali, l'artigianato, la sartoria del traduttore. "Gestisco una sartoria clandestina: cucio storie adattandole come abiti su misura per la gente. Gente che ha un'altra taglia, parla un'altra lingua, muove i suoi passi su un altro fondale." Non uno stilista però, solo "un sarto di scampoli.
Terzo romanzo della scrittrice albanese residente in Italia dal 1997, segue Rosso come una sposa e L'amore e gli stracci del tempo, entrambi recensiti in questo sito.
Al centro temi come la maternità e l'amicizia tra donne, che un legame di sangue, quale un figlio rappresenta, rischia di far vacillare.
Il testo di Gabriella Kuruvilla racconta parte della geografia milanese dei nostri giorni, a partire da un crocevia di strade, luoghi e vite. Non a caso i quattro capitoli che compongono il testo hanno come titolo "Via Padova", "Viale Monza", "Sarpi", "Corvetto".
L'esordio narrativo di uno dei più noti scrittori romeni contemporanei si caratterizza da subito per la nota presente anche nel romanzo successivo, Sono una vecchia comunista!: l'ironia che sfocia spesso nella comicità, la rappresentazione scanzonata di un paese, la Romania, prima e dopo la dittatura di Ceausescu, lo sberleffo nei confronti di quest'ultimo. Tuttavia la penna scanzonata di Lungu non risparmia nessuno, nemmeno i vizietti e le manie dei molti romeni che popolano queste pagine.
Via delle Acacie, anni novanta: siamo in periferia, in una strada alla periferia di una città, tra persone di una società ai margini, in una Romania ai confini dell'Europa. L'epoca Ceausescu è finita e la gente si muove nell'incertezza, tra vecchie abitudini, nostalgie e grandiosi progetti.
Il titolo della raccolta di storie, inserite in una unica, ampia cornice, indica una miscela di spezie indiane, rappresentativa del testo sia in senso reale che metaforico.
Le vicende che il libro riunisce si snodano intorno al cibo e alla cucina e vedono differenti protagonisti indiani, sia in patria che in contesti di emigrazione.