L' attualità e il passato di un mondo borghese in Marocco vengono analizzati attraverso le vicende di diversi personaggi femminili. I principali sono la divorziata che torna nella grande casa accogliente dell'infanzia dopo il fallimento del suo matrimonio, la madre che naviga esperta attraverso un cattivo rapporto coniugale, la cugina, complice affettuosa, che vive a Parigi con il suo grande amore e il tormento di non avere figli.
Un quarantenne algerino, radiato dall’aviazione, si guadagna da vivere come guida portando i turisti locali e stranieri a conoscere il Sahara. Verso il deserto lo spinge da sempre il suo desiderio di morte, figlio di una famiglia problematica, non amato dal padre, lasciato indietro nella vita dall’incidente (suicidio?) del fratello maggiore. Ma in questo viaggio c’è Sarah e nel cuore di questo ex aviatore ubriacone che non ha mai conosciuto la dolcezza del rapporto con l’altro sesso, nascono sentimenti sconosciuti.
E’ una donna che si racconta, partendo da lontano, lei ora persona evoluta, laureata in medicina. Risale per chiarirsi e spiegare la sua esistenza e la sua natura dal giorno in cui la sorprese la pubertà. La perdita di sangue la spaventa, inaspettata, senza nessuno a cui ricorrere. Si organizza da sé, avvolgendosi un una lunga garza, con cui si fascia come una mummia, per paura che gli altri si accorgano di questa sua mortale ferita: "credetti di morire...niente. Allora compresi confusamente che la disgrazia di essere donna si era installata dentro di me." Ma perché disgrazia?
Il romanzo è presentato nella trasmissione radiofonica Cammei della Rai regionale il 22 maggio 2009.
Wangrin, giovane diplomato nella ‘scuola degli ostaggi’, dove le autorità coloniali francesi inviavano i figli dei notabili africani, comincia la sua attività come maestro di scuola. Diventa poi interprete e sempre più potente e ricco attraverso infinite avventure ed intrighi, ma conclude la sua esistenza da ‘straccione e filosofo’. Sospeso tra la dimensione epica e quella picaresca, il romanzo offre uno spaccato vivo delle abitudini nella società coloniale francese d’inizio Novecento ed un documento delle tradizioni africane a metà strada tra animismo e Islam.
Queste pagine ci danno conto della vita familiare e di quella pubblica di Latina al-Zayyat, una donna che partecipa con impegno alla vita politica del suo paese, l'Egitto. La storia della grande casa dei nonni è la storia del degrado e della rovina economica di questa famiglia di armatori di velieri rivista nei racconti della nonna.
Si tratta di memorie che la voce narrante, Martha Nasibù, ha ricostruito scavando nel suo passato, sostenuta in questo dallo stesso Del Boca. La prima parte del romanzo è dedicata alla figura del padre e agli avvenimenti precedenti l’invasione italiana del 1935. La seconda parte invece descrive l’esilio di otto anni (dal 1936 al 1944) a cui sono costretti Martha, la madre (rimasta vedova) e i quattro fratelli.
Il romanzo è stato presentato nella puntata di Cammei in onda il 10 aprile 2009 sulle frequenze della radio Rai regionale.
Ambientato a Nairobi alla metà degli anni '90 ha come protagonista un africano bianco, figlio di un colono che scopre di avere un fratello, figlio illegittimo del padre e della balia Wangari. Questa scoperta è l'inizio di un percorso per cogliere la cruda realtà africana e per trasformare la sua vita.
Si può descrivere un intero paese in poche battute di stampa, in poche pagine? Testimoniare quanto si è conosciuto in lunghi anni di amorosa indagine e farlo comprendere ad altri? Per l'autrice non è possibile, ma ciononostante, attraverso questi quattordici racconti, tenta di trasmettere frammenti della sua conoscenza. Il fatto è che i nostri due mondi si conoscono troppo poco e questo è, anche per il futuro, foriero di innumerevoli, possibili tragedie.E' necessario che qualcuno scavi per raggiungere il livello profondo dove le differenze si annullano.
Il libro analizza il doloroso conflitto d’identità di una bambina nata in Brasile da padre di origine tedesca e madre brasiliana, cresciuta all’ombra di una nonna aggrappata ad una presunta superiorità europea.