Poche pagine, 72 in tutto, è l'offerta di grande rilevanza della collana Kumacreola curata da Armando Gnisci per la Cosmo Iannone.Il lavoro è in bilico tra la storia passata ed il presente: siamo ad Alessandria d'Egitto ed un dottorando scrive, come tesi, una commedia sulle istituzioni culturali che hanno resa famosa in epoca ellenistica la sua città.
Una serie di racconti che ci rivelano l’Algeria dei morti, quelli della guerra di liberazione e quelli degli anni dell’indipendenza, maestri e uomini di cultura uccisi, città che suonano al maschile, impossibilità di sorridere in quella che un tempo fu la ‘Orano gioiosa’. Olivia torna da Parigi per la morte della zia che l’ha allevata dopo l’uccisione dei suoi, impegnati nella guerra contro i francesi.
La scrittrice ricorda, per sé e per gli altri, le grandi personalità perdute in anni recenti o sotto i colpi degli assassini o per una morte anche naturale, ma spesso precoce. E’ un lungo elenco di persone a lei care, importanti per la cultura algerina e mondiale, persone colte nell’attimo del commiato dalla vita, preparato o improvviso.
Sei racconti di diversa lunghezza e peso ed una postfazione sulla condizione femminile dai tempi di Delacroix ai nostri giorni e l’invito alle donne ad uscire dal silenzio dell’harem. La donna algerina è ancora prigioniera di tabù sessuali nonostante porti sulla propria carne le cicatrici di una lotta contro i colonizzatori francesi, combattuta insieme agli uomini della sua terra.
Il caldo soffocante e la polvere avvolgono una casa nella Vecchia Delhi e la soffocano in una statica indolenza. Lì vive Bim, un’insegnante dallo spirito forte, con un fratello rimasto bambino e lì si riunisce una parte della famiglia per le vacanze. Manca il fratello maggiore, passato nel Pakistan all’epoca dell’indipendenza, ma rivive nel riaffiorare dei ricordi di Bim e della sorella Tara, con l’intensità dei profondi legami che li hanno uniti nell’infanzia.
Il primo romanzo di Christiana de Caldas Brito si presenta come un testo finemente strutturato, con una trama molto fitta e, quasi, ad incastro.
Il libro è stato presentato nella trasmissione radiofonica Cammei della Rai regionale del Trentino Alto-Adige il 3 aprile 2009, ore 16.00
Una povera bambina di campagna ha l’opportunità di studiare con l’aiuto di un ricco parente, fino ad arrivare, per il suo impegno e le sue capacità, ad un college per bianchi.Ma in questo mondo in bilico fra tradizioni e novità portate dal colonialismo gli indigeni non sanno più ritrovare la loro identità e rischiano la salute mentale, come la cugina della protagonista che è diventata anoressica.
Un testo importante pubblicato per la prima volta in Italia nel 1991 da Frassinelli col titolo "Condizioni nervose" e ora riedito, con una prefazione di Kwame Anthony Appiah.
Vuk Isakovic raduna i suoi uomini e parte dalle paludi del Danubio verso la Germania. Porta il suo battaglione a combattere in terre lontane ed ignote contro nemici sconosciuti, agli ordini di Maria Teresa e dei suoi generali, per i quali questi soldati non sono che numeri, pedine su un’immensa scacchiera. La vita gli scorre così come sabbia fra le dita, con un senso sempre crescente di inanità, lontano dal fratello che gli insidia la moglie invece di proteggerla, lontano dalla moglie per quasi tutta la sua esistenza e nei momenti più gravi.
Il titolo originale è "Bruna, soroche y los tíos".Il "soroche" è il mal di montagna dovuto alle altitudini andine e nello stesso tempo il torpore, lo stordimento che ne consegue. L’ambiente infatti è quello di una cittadina sperduta sull’altipiano andino, soffocata dalle difficoltà dell’altitudine e dell’isolamento nonché da pregiudizi sociali e religiosi. Una città che vive con la testa volta all’indietro, una città addormentata, confinata tra le montagne, che si nutre delle vicende d’oltreoceano.
È la storia di quattro generazioni di una famiglia della Guadalupa che passa dalla povertà e dal lavoro indefesso della canna all'agiatezza, altezzosa e 'razzista' di una borghesia nera. Con frange di ritorno alle 'origini', di marxismo, di rivolta della razza, ma sostanzialmente approdata alla condizione di benessere.Non è tanto questo aspetto a risaltare quanto i legami interpersonali, i giochi psicologici, i rapporti padre-figlio, matrigna-figliastro, madre-figlia, nonno-nipote e via elencando.